alzando la luna d’argento
sopra il bosco sacro. (…) Ci
siete? E le altre? Sì,
sono tante le sconfinate. Siete tante.
Chi di voi mi raggiunge?
“Il
testo si afferma per la sua spiccata originalità,
distinguendosi
dal panorama letterario attuale.
Un’antologia
che molti lettori vorrebbero
leggere”
.
Gabriella
Bardaro, Scheda critica Premio
Città di Como 2021
Disubbidienti,
figlie di Antigone.
Per
amore, per vendetta, per una
passione
tale da scompaginare ogni
regola.
Donne fuori e oltre ogni
schema,
che hanno rotto i vetri
della
convenzione, non importa
se
nel bene o nel male. Sconfinate,
letteralmente
“senza confini”
capaci
di contenerle. Donne in cui,
la
passione, il carattere, il fuoco
dell’arte,
la follia hanno rotti gli
argini,
tanto cari ai benpensanti
di
ogni epoca e paese. Un coro di
quindici
voci femminili diverse,
senza
freni né pudori, che si
incontrano.
È Antigone, maestra
della
disubbidienza, che invita altre
“sconfinate”
a raggiungerla nel
bosco
sacro, perché si raccontino.
Donne
libere nel profondo, che
hanno
accolto la verità del proprio sé,
degli
ideali, delle passioni, del corpo,
raggiungendo
consapevolezze spesso
dolorose,
donne il cui l’“andare oltre
i
confini” ha lasciato aperture di
pensiero
e di strade, ha fatto scaturire
versi,
dipinti, ha urlato diritti civili.
(Dalla
nota della curatrice, Nicoletta Manetti)
Indice dell'Antologia
Nota
critica, di Gabriella Bardaro
Nota
della curatrice, di Nicoletta Manetti
Antigone,
di Roberto Mosi
Cleopatra,
di Caterina Perrone
L’immortale,
di Fabrizio De Sanctis
Mary,
di Cristina Gatti
Florence,
di Antonella Cipriani
Marie,
di Andrea Zavagli
Camille,
di Marco Tempestini
Suzanne,
di Nicoletta Manetti
Marina,
di Gabriella Tozzetti
Leonarda,
di Nicola Ronchi
Tina,
di Andrea Zurlo
Frida
e Artemisia, di Gabriella Becherelli
Violette,
di Sylvia Zanotto
Forugh,
di Manna Parsì
Amy,
di Saimo Tedino
Cenni
biografici
Note
biografiche di autrici e autori
* * * * *
Video-presentazione "Antigone, figlia di Edipo re di Tebe": Youtube (Premiére - martedì 1° marzo): indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=krOSIhEPsYA
“Antigone, figlia di Edipo re di Tebe” – Autore: Roberto Mosi
Video ispirato al racconto-monologo “Antigone” di Roberto Mosi presente nella antologia “Le Sconfinate”, Carmignani Editrice 2022, curata da Nicoletta Manetti. Il racconto è ispirato alla tragedia di Sofocle, rappresentata ad Atene per la prima volta alle Grandi Dionisie del 442 a.C.
Un gruppo di studenti del Liceo Classico “Galileo Galilei” di Pisa sta per mettere in scena questa tragedia nella loro città, in piazza dei Cavalieri, davanti al palazzo della Carovana, o dei Cavalieri, dove ha sede la Scuola Normale Superiore. Sulla bianca scalinata di marmo a doppio rampa del palazzo, saranno rappresentate le scene della tragedia animate dal coro e da Antigone con gli altri protagonisti; la scena finale, però, dopo la condanna di Antigone, da parte del re Creonte, a morire di fame nella grotta fuori della città di Tebe, sempre nella piazza dei Cavalieri, ai piedi della torre Gualandi – o della Muta, dal fatto che in passato venivano rinchiuse le aquile allevate dal comune di Pisa durante il periodo della muta delle penne – dove furono imprigionati e lasciati morire di fame il conte Ugolino della Gherardesca e i suoi figli e nipoti, episodio di cui parla Dante Alighieri nel XXXIII canto dell’Inferno: La bocca sollevò dal fiero pasto/ quel peccator ...
Nel racconto-monologo si immagina che i giovani pisani compiono un viaggio di studio in Greca, a Tebe, per incontrare Antigone e prendere ispirazione per il loro spettacolo che andrà in scena nella piazza della loro città, fra il palazzo della Carovana e la torre della Muta.
Le immagini che compaiono nel video “Antigone, figlia di Edipo re di Tebe” sono state riprese durante un viaggio dell’autore in Grecia nel 1984.
L’incipit del racconto-monologo di Antigone:
“Tebe, primavera 2021
Benvenuti a Tebe. Vi accolgo ai piedi del ponte sul fiume Cefiso, presso la fontana di Edipo. È qui che mio padre si lavò le mani sporche di sangue dopo avere ucciso Laio, il suo genitore, mio nonno, sulla strada che porta alla città. Da qui con un solo sguardo possiamo abbracciare tutta la collina di Tebe fino alla parte alta della città, dove una volta era l’acropoli. Sono rimaste tracce delle antiche mura, del palazzo di Creonte e della Rocca Cadmea. In basso, sopra l’argine del fiume, verso occidente, intravedete la cavità della caverna rocciosa nella quale Creonte mi condannò a morire di consunzione. È da questa fonte che voglio iniziare a raccontarvi la mia storia e quella della mia famiglia, da Cadmo, fondatore di Tebe, fino alla mia condanna. Sono felice di potervi incontrare finalmente di persona, dopo che tante volte ci siamo collegati in videoconferenza anche per discutere il progetto che vi ha portato dalla vostra città di Pisa fino a qui, a Tebe, in questo periodo di pandemia che sta colpendo tutti i paesi della terra ... “.
Così termina il racconto-monologo di Antigone:
La vostra visita a Tebe è terminata. Vi saluto qui, alla Stazione Ktel
degli autobus. Presto il vostro mezzo partirà per Delfi, l’antica città
dell’Oracolo. Aspetto da voi notizie felici. Questo vostro viaggio in Grecia è
un pellegrinaggio alle radici della nostra storia e della cultura. Dare nuovamente
vita nello spettacolo a me, l’eroica ragazza di Tebe, non è qualcosa di
meccanico, una semplice trasposizione di un testo nella scena, è piuttosto il
comprendere, misurarsi con scelte di vita. Una prova che lascia il segno, che
richiederà a ognuno di voi di prendere partito, di non rimanere indifferenti
riguardo alla storia di questa ragazza che, nel dipanarsi delle generazioni,
torna a ribellarsi al tiranno in nome della pietà e di una giustizia superiore.
Sono certa che la vostra Antigone sarà diversa da tutte le Antigoni del
passato, sarà un successo, vi darà soddisfazione, la sentirete profondamente
vostra. L’augurio che vi faccio è di non risparmiarvi nel vostro impegno, siate
“sconfinati”, andate oltre i confini! Immaginate, nel progettare e vivere lo
spettacolo, il futuro che volete conquistare, con tutta la passione e la
disubbidienza di cui siete capaci.
L'autore
La vostra visita a Tebe è terminata. Vi saluto qui, alla Stazione Ktel degli autobus. Presto il vostro mezzo partirà per Delfi, l’antica città dell’Oracolo. Aspetto da voi notizie felici. Questo vostro viaggio in Grecia è un pellegrinaggio alle radici della nostra storia e della cultura. Dare nuovamente vita nello spettacolo a me, l’eroica ragazza di Tebe, non è qualcosa di meccanico, una semplice trasposizione di un testo nella scena, è piuttosto il comprendere, misurarsi con scelte di vita. Una prova che lascia il segno, che richiederà a ognuno di voi di prendere partito, di non rimanere indifferenti riguardo alla storia di questa ragazza che, nel dipanarsi delle generazioni, torna a ribellarsi al tiranno in nome della pietà e di una giustizia superiore. Sono certa che la vostra Antigone sarà diversa da tutte le Antigoni del passato, sarà un successo, vi darà soddisfazione, la sentirete profondamente vostra. L’augurio che vi faccio è di non risparmiarvi nel vostro impegno, siate “sconfinati”, andate oltre i confini! Immaginate, nel progettare e vivere lo spettacolo, il futuro che volete conquistare, con tutta la passione e la disubbidienza di cui siete capaci.
RispondiElimina