Nella sala gremita di libri della Libreria Salvemini, a
Firenze, si è tenuto - 24 settembre - l’incontro sul tema “Quel fatale anno
1814, l’esilio di Napoleone e la fuga di Elisa da Lucca”, partendo dal libro di
Roberto Mosi “Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone” (Edizioni Il Foglio).
L’autore e Leandro Piantini, saggista e critico letterario, si sono soffermati
sul legame antico con i Buonaparte (alla fine del Settecento il nome diventerà
“Bonaparte”) originari di San Miniato (Pisa), di Elisa Baciocchi promossa
principessa di Piombino e Lucca nel 1805 e Granduchessa di Toscana nel 1809, dello
stesso Napoleone costretto nel 1814 all’esilio all’Elba, dopo la sconfitta
contro le forze alleate. Quest’anno si è celebrato l’anniversario dei duecento
anni dall’arrivo nell’isola di questo famoso personaggio – insieme ad altre
storiche ricorrenze - con particolare calore nelle province toscane della costa
mentre a Firenze tutto è passato sotto silenzio, nonostante i diversi legami
dei napoleonidi con la città ad iniziare dal generale corso, dalle sorelle
Elisa, Paolina e Carolina.
Napoleone ed Elisa - attenta e determinata esecutrice
delle volontà del fratello nella Toscana - importano dalla Francia
post-rivoluzionaria, novità sostanziali sia nella pubblica amministrazione che nello
stile di vita, risvegliando bruscamente una Toscana arretrata e impigrita. Il
libro di Mosi si presenta come un guida che introduce alla conoscenza di questo
periodo e ai luoghi più interessati dalle novità, attenta sia alla cornice
delle vicende francesi ed europee sia alla storia unica della dinastia
familiare dei Bonaparte.
Il pittore Enrico Guerrini ha illustrato, all’impronta,
due momenti fondamentali di quel “fatale anno” 1814, in sintonia con le pagine
del libro. Da una parte, Napoleone che da uno scoglio sul mare dell’isola
d’Elba guarda lontano, con nostalgia e con speranza, verso la Corsica, la terra delle origini, e
verso la Francia che lo accoglierà nuovamente nel febbraio del 1815; dall’altra
parte, la fuga in carrozza di Elisa, nel marzo del 1814, da Lucca verso la
Francia, nel passaggio in prossimità alle Alpi Apuane, da dove è stata raccolta
la sostanza preziosa, il marmo, per
rappresentare nelle statue di ogni dimensione, il “mito” del fratello. Enrico
Guerrini ha disegnato anche una caricatura della principessa Elisa, ricordata
da alcuni contemporanei, che evidentemente non erano sensibili al fascino del
suo potere, come “brutta ed ossuta”.
Il libro “Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone”,
presente nel catalogo della Biblioteca Nazionale di Francia, rimane in vendita
presso la Libreria Salvemini.
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