giovedì 25 settembre 2014

La Toscana e il 1814, anno fatale per Napoleone e la sorella Elisa


Nella sala gremita di libri della Libreria Salvemini, a Firenze, si è tenuto - 24 settembre - l’incontro sul tema “Quel fatale anno 1814, l’esilio di Napoleone e la fuga di Elisa da Lucca”, partendo dal libro di Roberto Mosi “Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone” (Edizioni Il Foglio). L’autore e Leandro Piantini, saggista e critico letterario, si sono soffermati sul legame antico con i Buonaparte (alla fine del Settecento il nome diventerà “Bonaparte”) originari di San Miniato (Pisa), di Elisa Baciocchi promossa principessa di Piombino e Lucca nel 1805 e Granduchessa di Toscana nel 1809, dello stesso Napoleone costretto nel 1814 all’esilio all’Elba, dopo la sconfitta contro le forze alleate. Quest’anno si è celebrato l’anniversario dei duecento anni dall’arrivo nell’isola di questo famoso personaggio – insieme ad altre storiche ricorrenze - con particolare calore nelle province toscane della costa mentre a Firenze tutto è passato sotto silenzio, nonostante i diversi legami dei napoleonidi con la città ad iniziare dal generale corso, dalle sorelle Elisa, Paolina e Carolina. 

Napoleone ed Elisa - attenta e determinata esecutrice delle volontà del fratello nella Toscana - importano dalla Francia post-rivoluzionaria, novità sostanziali sia nella pubblica amministrazione che nello stile di vita, risvegliando bruscamente una Toscana arretrata e impigrita. Il libro di Mosi si presenta come un guida che introduce alla conoscenza di questo periodo e ai luoghi più interessati dalle novità, attenta sia alla cornice delle vicende francesi ed europee sia alla storia unica della dinastia familiare dei Bonaparte. 

Il pittore Enrico Guerrini ha illustrato, all’impronta, due momenti fondamentali di quel “fatale anno” 1814, in sintonia con le pagine del libro. Da una parte, Napoleone che da uno scoglio sul mare dell’isola d’Elba guarda lontano, con nostalgia e con speranza,  verso la Corsica, la terra delle origini, e verso la Francia che lo accoglierà nuovamente nel febbraio del 1815; dall’altra parte, la fuga in carrozza di Elisa, nel marzo del 1814, da Lucca verso la Francia, nel passaggio in prossimità alle Alpi Apuane, da dove è stata raccolta la sostanza preziosa, il marmo,  per rappresentare nelle statue di ogni dimensione, il “mito” del fratello. Enrico Guerrini ha disegnato anche una caricatura della principessa Elisa, ricordata da alcuni contemporanei, che evidentemente non erano sensibili al fascino del suo potere, come “brutta ed ossuta”.

Il libro “Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone”, presente nel catalogo della Biblioteca Nazionale di Francia, rimane in vendita presso la Libreria Salvemini. 

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