domenica 1 aprile 2012

Anelli dei poeti: l'Oltrarno (e oltre). Seconda passeggiata


E quando in Palazzo Vecchio,
bello come un’agave di pietra,
salii i gradini consunti …

.
Con la lettura corale di questi versi di Pablo Neruda, ripresi dalla poesia “La città”, scritta in occasione della sua visita a Firenze nel 1951, è terminata la seconda passeggiata dedicata alla scoperta dei luoghi della poesia, organizzata da Roberto Mosi per i soci dell’Associazione ambientalista Trekking - Italia di Firenze. I versi furono dipinti su un vecchio edificio dell’ex Ospedale Psichiatrico di San Salvi -– come si vede nella fotografia - da un gruppo di ricoverati.
Le tracce della storia della poesia – e dei poeti – sono vive in tanti luoghi della città ed è quanto mai suggestivo “scoprirle” e ricordarle insieme ad altri amici di avventura.


Nello stesso spazio di San Salvi, prima ci eravamo fermati presso la ex sede della Direzione sanitaria dell’Ospedale dove nel 1918 fu visitato Dino Campana e fu presa la decisione di internarlo nel manicomio di Castel Pulci, dove rimase fino alla morte. In questa sosta, è sembrato appropriato leggere: “In un momento /sono sfiorite le rose/ …” dal libro “Un viaggio chiamato amore”.

La lunga passeggiata era iniziata nel cuore del quartiere di San Frediano, presso Casa Guidi, piazza S. Felice, dimora dal 1845 della poetessa inglese Elizabeth Barrett ( “In quanti modo ti amo? Fammeli contare./..”) e del marito Robert Browning.

E’proseguita in via dei Serragli fino al Teatro degli Artigianelli per ricordare la presenza di Umberto Saba a Firenze nei giorni della Liberazione della città (“Il Teatro degli Artigianelli”: “Falce martello e la stella d’Italia/ ornano nuovi la sala. Ma quanto/ dolore per quel segno sul muro!/ ..).




Si è poi attraversato il Giardino di Boboli per arrivare al Forte di Belvedere, a Porta San Niccolò e al Giardino delle Rose arricchito di recente dalle statue dell’artista belga Jean-Michel Folon. Nel giardino, con una splendida vista sulla città, sono state lette alcune poesie dedicate a Firenze, scelte dai partecipanti, di Alexander Blok, Pablo Neruda, Dino Campana, ecc.
La seconda passeggiata per i luoghi della poesia, se per un verso è stata impegnativa, per l’altro, è stata ricca di ricordi ed emozioni.

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