poesia3002
Roberto Mosi si interessa di poesia e fotografia. Per la poesia ha pubblicato Sinfonia per San Salvi (Il Foglio 2020), Orfeo in Fonte Santa (Ladolfi 2019), Il profumo dell’iris (Gazebo 2018), Navicello Etrusco (Il Foglio 2018), Eratoterapia (Ladolfi 2017), Poesie 2009-2016 (Ladolfi 2016). L’autore ha realizzato mostre di fotografia presso caffè letterari, biblioteche, sale di esposizione. Cura i Blog: www.robertomosi.it e www.poesia3002.blogspot.it .
mercoledì 20 novembre 2024
sabato 16 novembre 2024
Venerdì 22 novembre ore 16, Biblioteca delle Oblate: presentazione del libro di poesia di Gianna Pinotti "Madre differenza - La Camerata dei Poeti, Firenze
Un lavoro di introspezione, come sempre in poesia, che accompagna l’elaborazione del lutto – dei lutti – e della solitudine: la scomparsa della madre e del padre e il sopraggiungere drammatico di una quarantena forzata vengono affrontati con titoli incisivi, un lessico essenziale e lapidario in cui le antiche presenze terrene trascendono nel ritmo di litanìe contemporanee.
I versi di Gianna Pinotti sono preghiere laiche in cui non è difficile potersi riconoscere: è evidente il dialogo continuo tra vita e morte che tuttavia non cede ad alcun patetismo o tentazione decadente. L’autrice sente nel profondo la propria appartenenza al Cosmo, un cielo a cui potersi rivolgere e in cui specchiarsi, in cui continuare la propria ricerca linguistica, artistica, spirituale.
venerdì 18 ottobre 2024
Présentation "Trois princesses françaises à Florence", R. Mosi, Pontecorboli Editore, avec Umberto Zanarelli au piano Circolo degli Artisti Casa di Dante, Florence
Presentazione Tre principesse francesi a Firenze, R. Mosi, Pontecorboli Editore, con Umberto Zanarelli al pianoforte Circolo degli Artisti Casa di Dante
Registrazione dell'evento 12 ottobre
giovedì 26 settembre 2024
Carmelo Consoli receives the 1st "Città di Forlì" Prize for the Preface to "I love words. Poems 2017-2023" by Roberto Mosi, Ed. Ladolfi
A Carmelo Consoli il 1° Premio "Città di Forlì" per la Prefazione a "Amo le parole. Poesie 2017-2023"
di Roberto Mosi, Ed. Ladolfi
The enchantment of words
All of Roberto Mosi's poetry is grafted onto
a tireless crossing of territories and images
of a time that borders on the contemporary
past and ancient times, connecting with ease
to the myth that supports and ennobles all its architecture
constructive.
Long-time poet and photographer, his word
poetics relies in the first instance on an emotional
vision of the places visited and the characters
represented through an infinite search for
their secret and most intimate expression of soul and of
history. A warm and throbbing humanity crowds in
poetics of Mosi meeting the enchanted eyes
of the poet who recites the details is one
daily existential dynamics than a reconstruction
exciting and evocative history. Roberto is not
certainly only a skilled photographer, from whom they arise
exciting flashes of action and verses full of life, not
it limits itself to staging snapshots of humanity
and of life-giving natures but, as a man of high culture
and as a passionate follower of the world of myth,
he constantly enriches his verses with a version
deifying of human existence.
PREFAZIONE
L’incanto delle parole
Tutta la poesia di Roberto Mosi è innestata su
un’instancabile attraversata di territori e immagini
di un tempo che dal contemporaneo sconfina nel
passato e nell’antico, collegandosi con disinvoltura
al mito che ne sorregge e nobilita tutta l’architettura
costruttiva.
Poeta e fotografo di lungo corso, la sua parola
poetica si affida in prima istanza ad un’emozionante
visione dei luoghi transitati e dei personaggi
rappresentati attraverso un’infinita ricerca della
loro segreta e più intima espressione d’anima e di
storia. Una calda e palpitante umanità si affolla nella
poetica di Mosi andando incontro agli occhi incantati
del poeta che ne declama i dettagli sia di una
quotidiana dinamica esistenziale che di una ricostruzione
storica esaltante e suggestiva. Roberto non è
certo solamente un abile fotografo, da cui nascono
emozionanti flash d’azione e versi densi di vita, non
si limita a mettere in scena fotogrammi di umanità
e di vivificanti nature ma, da uomo di elevata cultura
e da appassionato seguace del mondo del mito,
arricchisce costantemente i propri versi di una versione
deificante della esistenza umana.
La raccolta di Mosi, una retrospettiva di ben sette
anni di pubblicazioni dal 2017 al 2023, ci mostra
come nel tempo il poeta abbia indirizzato la sua attenzione
ed il suo cuore verso un mondo carico di
esaltazioni e sofferenze, di problematiche ambientali
e logorii esistenziali, di fascini e leggende, di sapienza
storica e abile documentazione, confermando
di saper fare poesia a tutto tondo e sempre in modalità
di stupore e leggerezza ma anche con profondità
dialogiche di tutto rispetto come nel caso dei suoi
Dialoghi con Marcel Proust e con personali gratificazioni
emozionali come in Orfeo in Fonte Santa e Sinfonia
per San Salvi.
Ed allora in questa spettacolare carrellata filmica
seguiremo le vicende di una Firenze trasmutata nei
propri rientri e angoli cittadini dalla fantasia di un
poeta innamorato, ci inoltreremo per piazze, strade,
colline, coste leggendarie di una Maremma carica di
divinità e moderne tragedie, nelle terre delle sacre
fonti e delle contese partigiane, nei territori delle follie
manicomiali di un presidio psichiatrico come San
Salvi, nelle vivificanti viscere di un mitico Prometeo
con i suoi richiami a territori di passate ed attuali
rappresentazioni esistenziali. Ed infine giungiamo
nel nostro mondo contemporaneo con tutte le anomalie
e distorsioni di un tempo carico di lacerazioni
ed inquietudini, nelle due raccolte finali del volume
Il nostro giardino globale ed I nostri giorni.
Davvero spettacolare la visione d’insieme di questa
antologica dove qualsiasi rappresentazione è
completa di dettagli e riferimenti, dove ogni raccolta
si arricchisce di illuminanti incipit, richiami culturali
a grandi personaggi dell’intelletto umano, di spunti
e considerazioni preziosi e dove il linguaggio poetico
ha infinite variazioni nella costruzione lessicale
e nelle partiture costruite in movimenti, tempi che
creano particolari musicalità ed effetti semantici
oscillanti dalla visione estatica al dialogo, dal racconto
alle interrogazioni. Un volume in cui entreremo
nei dettagli con l’immaginazione e lo stupore
dello stesso poeta, un personaggio certamente animato
da un grande amore verso la bellezza e la grazia
della vita che nei secoli e dai secoli ha cercato di
estrarre e valorizzare gli aspetti gratificanti non
mancando di sottolineare le disarmonie, le storture,
i diritti e le libertà negate, le lacerazioni di una moderna
contemporaneità.
Mi piace immaginare il nostro Roberto, corredato
di macchina fotografica e con il suo obiettivo d’anima
aperto sul mondo, aggirarsi per le piazze, le strade,
le colline di una Firenze trasudante di chiese, monumenti
e palazzi storici, ampie strade e viuzze che
portano a luoghi segreti ma anche ai quartieri popolari,
nonluoghi di anonime storie, di vita palpitante
di voci e rumori, come anche di verdi e accoglienti
colline che la circondano, sentieri storici, terre cariche
di sapori e colori della Toscana. Lo osserviamo
mentre transita in piazza Santa Croce, in piazza
Santo Spirito o va per vicoli, angoli suggestivi di una
vecchia città, per poi riprendere fiato e respiro sulle
verdi colline di Fiesole, di Bivigliano e in direzione
del mare di Calambrone.
Una poesia la sua che dal vivo delle visioni tramuta
in intime riflessioni, si fa miscela di realtà e ri-
ferimenti storici, passa dal dialogo alle interrogazioni
con una solarità e leggerezza di immagini ed
espressioni, caratteristiche che mettono in risalto il
titolo della composizione Amo le parole.
Questo è Mosi nella raccolta Il profumo dell’Iris,
edizioni Gazebo del 2018 e nell’avvio di un percorso
che lo porterà subito dopo in una terra privilegiata
a cui pone particolare attenzione e amore, come la
selvaggia e profumata Maremma collegata al suggestivo
mondo etrusco. Parliamo allora della raccolta
Navicello etrusco del 2018, edizioni Il Foglio, una
vera, palpitante e minuziosa traversata di mari, pianure,
di un territorio che da subito si ammanta di divinità,
magiche fonti ed isole di fascino, antiche
transumanze e città favolose come Antiochia e Populonia
col suo castello. Scopriamo un poeta che sostiene
la sua poesia attraverso il ricorso ad una
notevole cultura mitologica che si fa minuzioso e
prezioso racconto con la dea dell’amore e della fertilità
Turan, la figura di Febo o Apollo che dir si voglia,
e Tagete la divinità che insegnò l’arte della divinazione
al popolo etrusco, infine l’eroe Dardano; insomma
leggende e stregonerie di un tempo favoloso,
tematiche e nature sognanti nelle quali egli si immerge
e da cui si risveglia bruscamente assillato da
vicende di scottanti e moderne tragedie come il disastro
della nave Moby Prince, il flusso e la tragedia
dei migranti, come nella bella poesia La spiaggia della
Sterpaia. Passato e presente, come sempre in Mosi, si
fanno miscela stupefacente di una vivificante poetica.
Altri territori attirano lo sguardo poetico del nostro
scrittore ed allora è la volta della raccolta Orfeo
in Fonte Santa edita da Ladolfi nell’anno 2019.
L’estratto della raccolta si apre con citazioni da Publio
Ovidio Nasone e Rainer Maria Rilke e ancora una
volta sono i territori suggestivi della Toscana verso
cui si dirige ed è la Maremma a colpire il cuore di
Mosi che ci presenta storie, leggende, mitologie attorno
alla sua Fonte sacra, o Fonte dei baci, luogo, sosta
e transito di pastori, migrazioni, conflitti e bellezze
naturali senza pari a cui unisce il canto magico di
Orfeo in un poemetto suddiviso in diciotto parti o
movimenti, fitto di riferimenti alla storia dei luoghi
che come sempre si mescola alle riflessioni sulla contemporaneità
dei fatti. Dunque Fonte Santa è un
luogo magico e magicamente cantato, animato da
eroi partigiani come David, la cui storia ci viene
espressamente narrata dall’autore a fine capitolo e
che ci stupisce per come egli riesca a mescolare nel
suo canto lirico, cultura, natura, vicende aspre e dolorose
insieme in un narrato estremamente musicale.
Marcel Proust, con la sua infinita e suggestiva ricerca
sul tempo, affascina e trascina Mosi, lo spinge
a indagare sulla sua filosofia poetica e umana, a partecipare
ai dibattiti, agli incontri istituiti per celebrare
e riflettere sull’opera del grande scrittore
francese. Da qui nascono i suoi Dialoghi con Proust,
riportati in questa sua antologica: due bellissime
poesie in risposta ai temi proposti dalla rivista LaRecherche
per gli anni 2018 e 2019 – Incontri e Amiche e
amici – dai titoli Opus magistri Jocti e Sul fiume di notte.
L’autore nella sua multiforme attività di ricerca intellettuale
e di interesse sulla condizione umana,
volge il suo sguardo verso la terra della follia, immergendosi
in quella sponda di San Salvi (presidio
ospedaliero fiorentino psichiatrico fino a poco tempo
fa) un po’ come la grande Alda Merini entra nella
sua Terra santa ed attacca la sua Sinfonia per San Salvi,
edizioni Il Foglio 2020. Il poeta ci introduce con modalità
simili a quelle dantesche nei padiglioni infernali
delle Agitate e con un fiume di immagini e
riferimenti storici, come usa fare, si sofferma su
quelle terre denominate: La nave dei folli, Memorie, La
mappa della follia, Terra fertile, Follia dell’arte, Terra elettrica,
quest’ultima con specifico riferimento al poeta
Dino Campana, di cui trascrive una poesia.
Di particolare interesse e partizione sintattica e
musicale è la sezione tratta dal volume Promethèus -
Il dono del fuoco, edito da Ladolfi, 2020. Il poeta
prende spunto dalla storia del titano Prometeo che,
trasgredendo agli ordini di Zeus, fece dono agli uomini
del fuoco dando inizio alla loro condizione
umana. Un capitolo suddiviso in due parti più un
intermezzo, dedicato alla Grande Porta sul Fiume e all’omaggio
all’architetto e urbanista Giuseppe Poggi,
composte a loro volta in movimenti e tempi di cui la
prima parte dedicata a varie tematiche e la seconda
in cui viene personalmente coinvolto Prometeo. Una
composizione robusta che prende a modello la suite
musicale I Quadri di un’esposizione di Modest Petrovič
Musorgskij e che ripropone sia il vedutismo di
Mosi su territori e personaggi in cinque movimenti:
Quadri, Confini, Metamorfosi, Grotte, Follia, che il collegamento
con l’origine del fuoco e la scienza, attraverso
il mito, la speranza, l’angoscia e la salvezza ed in
cui il poeta fa sfoggio della sua illuminante cultura.
Le altre parti di questa ampia scrittura sono tratte
dai volumi Eratoterapia edito da Ladolfi, 2017, da Il
nostro giardino globale, e-book 2023 per la mostra del
Circolo degli Artisti “Casa di Dante” di Firenze e,
per finire, da I nostri giorni poesie tratte dalla rivista
Area di Broca che contengono liriche di scottante attualità,
soprattutto le ultime – Rivoluzione digitale e
Intelligenza artificiale. Eratoterapia è una sorta di elogio
alla cura poetica del corpo e della mente con immagini
umane e naturali proprie del poeta, bella la
lettera a Marta per l’incitamento a scrivere i suoi
primi versi e la poesia Amo le Parole che dà il titolo
alla raccolta. Di carattere squisitamente ambientale
la raccolta Il nostro giardino globale dove trovano spazio
tematiche di grande attualità contemporanea
come il riscaldamento della Terra, la siccità, l’inquinamento,
le plastiche, tutte le varianti di un inesorabile
degrado, mentre nella ultima sezione I nostri
giorni sono le lacerazioni esistenziali tra i popoli e
all’interno delle società a dominare con la loro
asprezza e dolorosa contaminazione, dalla pandemia,
alle guerre, ai difficili rapporti nella rete.
Se dunque bisogna trarre una nota conclusiva per
questa vasta antologica che copre ben sette anni di
poetica e di una vita intensa di eventi, studi, presentazioni,
socialità, vorrei anche ricordare le sue molteplici
rappresentazioni su Dante Alighieri, le
infinite iniziative di un uomo divenuto nel tempo riferimento
intellettuale e testimone di una Firenze
contemporanea dotta, animata da tante competizioni
artistiche, anche attraverso riviste come Testimonianze
di cui è redattore.
Dobbiamo concludere che in Roberto Mosi alberga
lo spirito di un grande regista che, dall’alto
della sua arte rappresentativa e dal profondo della
sua anima, sa trasmettere emozioni e riflessioni che
ci trascinano attraverso il tempo, dense di visioni e
di cultura, di attori e territori che rappresentano la
nostra vicenda di uomini contemporanei o che
hanno rappresentato quella del nostro passato, fin
dalle origini con le infinite e suggestive sfumature
della storia.
Carmelo Consoli
mercoledì 18 settembre 2024
"Walking the landscape of Mario Luzi's poetry" - Memory of the Project during the meeting on 17th September. "Semicircle" magazine
Presentazione del progetto "Camminare il paesaggio della poesia di Mario Luzi"
Luglio 2014
Sono molti i modi per ricordare la figura di un grande poeta come Mario Luzi, conferenze, convegni, ecc. Si può farlo senza rimanere al chiuso di una sala, percorrendo luoghi legati al suo ricordo, a pagine della sua poesia.
Nello zaino possiamo portare i libri più amati di Mario Luzi, per leggere i versi più suggestivi ad alta voce insieme ai compagni dell’escursione. Sarà come la scoperta di nuove corrispondenze fra il suono delle parole, le emozioni suscitate, i paesaggi incontrati nel nostro camminare.
Il programma delle escursioni proposte dal Progetto si divide in due parti. Le camminate della prima parte sono più brevi, si possono effettuare in mezza giornata; quelle della seconda parte sono di un’intera giornata.
Ogni uscita è dedicata ad un tema legato alla vita e alla poesia di Mario Luzi.
I testi riportati nel presente fascicolo rappresentano una prima scelta che potrà essere arricchita dalle scelte dei partecipanti.
Si propone come primo passaggio un incontro presso la Biblioteca per presentare il Progetto nelle sue diverse parti, con proiezioni di foto e letture.
Alcuni amici poeti hanno dato la loro disponibilità per l’organizzazione di questo incontro.
* Nella prima pagina particolare della Villa della Petraia.
Collegamento al testo del Progetto
martedì 17 settembre 2024
SEMICERCHIO: "70 volte poesia del mondo" - Ricordo Mostra “Firenze, contrasti” Villa Arrivabene: il dialogo fra fotografie e scritture - Per i venticinque anni della Scuola di Scrittura
In occasione dei 40 anni di Semicerchio si ricorda:
La Mostra
“Firenze, contrasti” a Villa Arrivabene Q2:
il dialogo fra fotografie e scritture
I venticinque
anni della Scuola di Scrittura Creativa Semicerchio
La
Mostra “Firenze, contrasti” rivolge una pluralità di sguardi a due parti
contrastanti della città, da una parte le luci del centro storico con le
vetrine dei grandi nomi della moda, dall’altra l’anonimato e, talvolta, lo
squallore della periferia. In primo piano le fotografie realizzate da Roberto
Mosi, insieme a uno sciame di poesie e altre scritture “a commento”, prodotte
dai partecipanti alla Scuola di Scrittura Creativa della rivista Semicerchio. La Mostra si apre a Villa Arrivabene, Piazza
Alberti, il prossimo 16 maggio, ore 17, e prosegue fino al 23 maggio – orario
9.30 -13.30. E’ promossa dal Quartiere 2 di Firenze e dalla Scuola, che
quest’anno compie venticinque anni di attività.
Sono
presentate nella Mostra immagini di vetrine che riflettono scorci di strade e
monumenti circondati, in più casi, dalla folla dei turisti, con un “paesaggio”
di visioni e di “rinvii” che vanno oltre la realtà della moda e del lusso, per
approdare all’evanescenza dei sogni. Il paesaggio che esplora il fotografo,
cambia poi con il succedersi delle ore del giorno e della notte, per l’arrivo
nelle vetrine di nuovi personaggi, nella
forma di manichini. Nella periferia, invece, il fotografo si sofferma su nonluoghi, che non danno identità,
fissati dall’obiettivo in una sorta di “iperrealismo”. E' così posto a
confronto nella stessa Mostra, il realismo della vita quotidiana della
periferia con le immagini fantastiche, riflesse delle vetrine della Moda,
aperte su paesaggi “da cartolina”.
Le
poesie e le altre scritture unite da parte dei corsisti alle fotografie,
riprendono, svelano il linguaggio delle immagini, con parole essenziali,
giocano, danno maggiore respiro alle prime impressioni del visitatore. I testi
scritti sono fissati su strisce di carta, a portata di mano e possono essere
raccolte: un semplice, coinvolgente omaggio.
Dell’esposizione
realizzata a Villa Arrivabene, fa parte anche una documentazione della ricca
storia dei venticinque anni della Scuola di Semicerchio,
fondata nel 1989 grazie alla collaborazione con il Quartiere 2. Questa
esperienza si caratterizza per il coinvolgimento costante di autori di fama
nazionale (poeti, come Luzi, Sanguineti, Bigongiari, Magrelli, De Angelis, …;
narratori come Veronesi, Baricco, Carabba, Vichi, …. ), di scrittori di fama
internazionale, come il premio Nobel Josif Brodski. Altra peculiarità del corso
di Semicerchio è l’organizzazione di
eventi internazionali che propongono temi di storia letteraria, unendo le
lezioni di specialisti alla testimonianza degli autori. Sul piano tecnico, l’impostazione
della Scuola è articolata per laboratori di produzione, presentazione e
discussione di testi, e fornisce una formazione che va intesa nell’arco di più
anni, incoraggiando il confronto con la produzione letteraria contemporanea. Si
crea così una comunità di autori che si frequentano per lunghi periodi. I testi
migliori prodotti durante i corsi, sono pubblicati su Semicerchio, a diffusione internazionale (Pacini Editore). Con la Mostra
“Firenze, contrasti”, si affaccia dunque, in questo contesto, anche il dialogo
tra fotografia e la scrittura.
Da
“Cultura Commestibile, n. 75 -2014
òòòòòò
Semicerchio
rivista di poesia contemporanea
70
volte/ poesia/ del mondo
Il 19 settembre 2024 alle ore 16.30 presso la Sala Comparetti della
Biblioteca Umanistica (Facoltà di Lettere dell'Università di Firenze), piazza
Brunelleschi 4, verrà presentata 70 anni di poesia del mondo, la mostra
delle copertine di Semicerchio. Rivista di poesia comparata, giunta al 70°
volume e prossima al 40° anno di attività. Interverranno la direttrice della
Biblioteca Laura Vannucci, i direttori passati e presenti della rivista,
redattori storici, poeti e rappresentanti dell'Associazione. Le copertine
esposte nelle bacheche saranno illustrate in un dépliant e in una mostra
virtuale online. In conclusione dell'incontro sarà offerto un brindisi per
festeggiare il nuovo corso della rivista.
Il semestrale, fondato a Firenze nel 1985 e pubblicato da Pacini,
si interessa di poesia dall’antichità al contemporaneo, con attenzione
particolare al quadro internazionale e ai rapporti interculturali, alla critica
tematica e alla letteratura d’immigrazione. Unica rivista letteraria italiana
ad occuparsi in forma permanente anche di poesia africana, asiatica e
aborigena, è stata la prima ad aprire un sito internet, poi visitato da quasi
tre milioni di utenti; ha ospitato contributi in oltre venti lingue e
collaborazioni con premi Nobel e Pulitzer; ha contribuito alla valorizzazione
di autori emergenti, dato spazio per la prima volta in Italia alla poesia
lituana, iraniana, finlandese, curda, cinese, coreana, ceca, rock e promosso
traduzioni di successo come la poesia femminile angloindiana, l’Anne Sexton di
Rosaria Lo Russo, il Celan di Bevilacqua, la Jorie Graham di Francini, Ivo
Andric di Smitran. È stata la prima rivista a dedicare un numero alla critica
letteraria digitale.
Semicerchio ha conseguito nel 1998 il Premio Fiesole, nel 2003 il
Premio Speciale per la Traduzione del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali assegnato dal Presidente della Repubblica e nel 2014 il Premio
Catullo dall’Accademia internazionale di Poesia di Verona. È ospite
ricorrente di Festival e Saloni della rivista italiani ed esteri ed è rivista
di fascia A nel ranking dell'ANVUR per i concorsi universitari.
A fianco dell’attività editoriale l'associazione omonima
Semicerchio ha animato il quadro letterario fiorentino organizzando a Firenze
per 30 anni la prima Scuola di Scrittura creativa della Toscana, per la quale
hanno tenuto lezione autori come Brodskij, Walcott, Todorov, Graham, Lahiri,
Bonnefoy, Lagioia, Vasta, Siti, Baricco, Magrelli, Mazzucco, Lamarque,
Starnone, Luzi, Sanguineti, De Angelis, Buffoni, Riccardi, Gualtieri, Veronesi,
Valduga, Fossati, Anedda, Gaudioso, Affinati, Maggiani, Lodoli, Piperno, e
tanti altri. L’associazione si è fatta interprete in più occasioni di un
richiamo all’impegno civile, come per la lettura pubblica di poeti fiorentini
contro gli attentati del ’93 e per la collana "Cittadini della
Poesia", diretta da Mia Lecomte, la prima a pubblicare poesie in italiano
di autori immigrati. L’attenzione a temi sociali è una costante dei suoi numeri
speciali come Poesia del lavoro 2013, Ecopoetry 2018, Migrazioni e identità
2019.
mercoledì 11 settembre 2024
"Itinera": oggi il 3000° lettore : Raccolta di poesia sul viaggio - E-book di poesia n.48, LaRecherche - Introduzione Silvia Ranzi - Il flauto di Pierluigi Mencarelli
Collegamento all' e-book "Itinera", Roberto Mosi
PREFAZIONE
I viaggi di ogni tempo iniziano
dalla corte della mia infanzia
Il titolo “Itinera” rivela l’intima struttura di una parabola lirica che abbraccia la dimensione del “sogno”, antidoto invocato dall’incontaminata età dell’infanzia per mantenere viva quella speranza che permette al poeta di credere nel cambiamento e disinquinare una società complessa e caotica dai profili consumistici fagocitanti, dalle profonde solitudini individuali, dallo spettro di guerre incombenti all’orizzonte. Messa da parte la pratica del linguaggio referenziale, dopo una lunga attività di Funzionario nell’Amministrazione Pubblica, Roberto Mosi riscopre “l’esercizio” della scrittura quale esperienza “iniziatica” per dare libero sfogo alla facoltà creativa, affidandosi alle parole per rivestire le emozioni sul piano fonico e semantico nel gioco allusivo di segrete analogie. Nell’avvicendarsi di passato-presente-futuro si dipana la preziosa dinamica dei componimenti poetici in una poliedrica varietà di “occasioni esistenziali”, da cui emerge il profilo di una personalità che intende superare i limiti del reale verso una completezza della propria identità, nella dimensione incoercibile del “Viaggio”:
Ho fatto parte di un popolo
migrante sui treni sopravvissuto
alla guerra alla scoperta di città rinate
“Peregrinare”, come dimensione dell’esistenza “in fieri”, non per mania di evasione, né per dimenticare, ma per conoscersi nel confronto con l’ambiente circostante vicino o lontano, passato o presente, purché viva nel ricordo, assaporandolo come parte di noi. Incondizionata è l’affezione per la propria terra, la Toscana, nei suoi felici segmenti di vita campestre; con predilezione per Firenze, le piazze cittadine, le antiche vestigia di un passato glorioso, “Città cupola”, vertice armonico e prospettico nella verdeggiante valle coronata da dolci colline. Irrinunciabili i soggiorni estivi nella tersa solarità del litorale Versiliese, cullati dal mare al cospetto delle solenni Alpi Apuane. Cadenzato è il delinearsi di un filone lirico trasversale, di ascendenza “Calviniana”, in cui si configura l’estro icastico di conferire “denominazioni metaforiche” alla fisionomia di città nel loro tessuto territoriale, ambientale, commerciale: insediamenti dell’abitare, luoghi di incontro, di scambio morale e culturale, cari per soggiorni abituali o visionati attraverso soste turistiche: “La città piazza”, “La città nave”, “La città porto”, “La città luna”, “La città dispensa”. Preziosa per connotazioni visive è la sezione dedicata ad affascinanti viaggi nel Vicino-Oriente, in cui si alternano trasalimenti estatici a momenti di richiamo alla cruda realtà: dalla Tunisia meridionale, nella regione sahariana al confine con l’Algeria, fino al porto d’Aqaba sul Mar Rosso, crocevia di popoli confinanti e nemici:
L’acqua è torbida nel mare di Aqaba,
attraversata da grigie navi da guerra
A contatto con queste civiltà esotiche, diverse per etnia, di fronte ad economie di sussistenza, esplorando entroterra montuosi con villaggi alveari dal fascino arcano, il poeta a A contatto con queste civiltà esotiche, diverse per etnia, di fronte ad economie di sussistenza, esplorando entroterra montuosi con villaggi alveari dal fascino arcano, il poeta alimenta la sua esperienza umana e riscopre un salutare respiro d’infinito dinnanzi alla vastità della zona desertica con le sue spettacolari volte stellate: Nella notte di stelle disteso sulla stuoia, mi sento felice vicino al cuore della terra Una parentesi di italianità mediterranea il soggiorno in Basilicata, l’antica Lucania, visitando paesi situati sulle pendici del Monte Sirino nella valle del fiume Noce, foriero di nuovi incontri nella cornice di un’anedottica del peregrinare, avvicinando usi, costumi e problemi di integrazione sociale. A chiusura della Raccolta, si spalancano i vertiginosi scenari di Capo Nord, in Lapponia, ai confini del mondo dove il sole tramonta a mezzanotte, in cui il poeta avverte la sproporzione tra la consapevolezza della precarietà dell’esistenza umana e l’esigenza di eternità insondabile: /una fredda paura m’invade/…. Lo smarrimento si attenua a contatto con il popolo “Sami” che conserva le ascendenze dell’antica spiritualità sciamanica, il cui fascino ridimensiona la sofferenza individuale in partecipazione cosmica:
Nel viaggio raccolgo i dolori del mondo…
nel viaggio raccolgo le speranze del mondo ...
per non rinunciare ad inseguire /sogni iridati di pace/.
Stupore, malinconia, fertilità di immagini, sentimento individuale e corale connotano il linguaggio poetico di Roberto Mosi in un ritmo lirico limpido, lineare e simbolico, aderente e travalicante il vero: disamina incisiva dei moti interiori, rituale nella rimembranza, ironico e riflessivo quando entrano in gioco tematiche sociali dell’etica quotidiana nelle contraddizioni dell’oggi, ma costantemente aperto alla possibilità di rendere “ideale” l’utopia attraverso “il sogno”.
Silvia Ranzi
Eventi passati relativi ad Itinera:
Silvia Ranzi e Pierluigi MencarelliSocietà delle Belle Arti – Circolo degli Artisti
“Casa di Dante”, via S. Margherita 1 Firenze
Martedì 29 novembre, ore 17
In viaggio
Intrecci: poesia, immagini, musica
Viaggio in 6 tappe: Partire, Mare, Ground Zero, Deserti, Nord, Terre del Sud
Presenta Silvia Ranzi
Musica: Piero Mencarelli, flauto
Immagini di Andrea Mugnaini ed Enrico Guerrini
Letture: Giulia Capone Braga, Roberto Mosi
Percorsi dal libro di poesie “Itinera” di R.Mosi, Masso delle Fate 2007;
dall’ eBook:“Itinera, www.laRecherche.it (Libri Liberi,n.48, free, 2010)
______
1°quadro: Partire
JohannChristian Bach, Sonata in sol maggiore. Allegro moderato.
Poesie: La corte, La città luna, Movimento
2°quadro: Mare
MauriceRavel, Habanera
Poesie: Le isole di Omero, Capo Palinuro, Cento riflessi
3°quadro: GroundZero
LucianoBerio, Sequenza
Poesie: Ground Zero, Ode Marittima (Barbara Pumhoesel)
4°quadro: Deserti
G. Bizet – F. Borne, Carmen Fantasie. Habanera
Poesie: La città dispensa, Petra, Aqaba, Cinque coppe di cristallo
5°quadro: Nord
ClaudeBolling, Sentimentale
Poesie: Capo Nord, Canto del Nord, Copenhagen
6°quadro:Terre del Sud
Poesie: Esili ponti, Cordoba
G. Bizet –F. Borne, Carmen Fantasie. Chanson de Bohème.