sabato 16 novembre 2024

Venerdì 22 novembre ore 16, Biblioteca delle Oblate: presentazione del libro di poesia di Gianna Pinotti "Madre differenza - La Camerata dei Poeti, Firenze

 


Gianna Pinotti, artista poliedrica e intellettuale impegnata da sempre nel campo della pittura, della poesia e della ricerca, ha raccolto un ampio corpus di liriche in questo importante volume – il cui titolo prende il nome dalla prima delle quattro sezioni presenti – che costituisce la summa di un lavoro distribuito in un lungo arco di tempo, un decennio, in cui si consumano due eventi di natura intima e uno di portata storica e collettiva.

Un lavoro di introspezione, come sempre in poesia, che accompagna l’elaborazione del lutto – dei lutti – e della solitudine: la scomparsa della madre e del padre e il sopraggiungere drammatico di una quarantena forzata vengono affrontati con titoli incisivi, un lessico essenziale e lapidario in cui le antiche presenze terrene trascendono nel ritmo di litanìe contemporanee.

I versi di Gianna Pinotti sono preghiere laiche in cui non è difficile potersi riconoscere: è evidente il dialogo continuo tra vita e morte che tuttavia non cede ad alcun patetismo o tentazione decadente. L’autrice sente nel profondo la propria appartenenza al Cosmo, un cielo a cui potersi rivolgere e in cui specchiarsi, in cui continuare la propria ricerca linguistica, artistica, spirituale. 

giovedì 26 settembre 2024

Carmelo Consoli receives the 1st "Città di Forlì" Prize for the Preface to "I love words. Poems 2017-2023" by Roberto Mosi, Ed. Ladolfi


A Carmelo Consoli il 1° Premio "Città di Forlì" per la Prefazione a "Amo le parole. Poesie 2017-2023" 

di Roberto Mosi, Ed. Ladolfi



 


The enchantment of words 


All of Roberto Mosi's poetry is grafted onto


a tireless crossing of territories and images


of a time that borders on the contemporary


past and ancient times, connecting with ease


to the myth that supports and ennobles all its architecture


constructive.


Long-time poet and photographer, his word


poetics relies in the first instance on an emotional


vision of the places visited and the characters


represented through an infinite search for


their secret and most intimate expression of soul and of


history. A warm and throbbing humanity crowds in


poetics of Mosi meeting the enchanted eyes


of the poet who recites the details is one


daily existential dynamics than a reconstruction


exciting and evocative history. Roberto is not


certainly only a skilled photographer, from whom they arise


exciting flashes of action and verses full of life, not


it limits itself to staging snapshots of humanity


and of life-giving natures but, as a man of high culture


and as a passionate follower of the world of myth,


he constantly enriches his verses with a version


deifying of human existence.


PREFAZIONE


L’incanto delle parole

 

Tutta la poesia di Roberto Mosi è innestata su

un’instancabile attraversata di territori e immagini

di un tempo che dal contemporaneo sconfina nel

passato e nell’antico, collegandosi con disinvoltura

al mito che ne sorregge e nobilita tutta l’architettura

costruttiva.

Poeta e fotografo di lungo corso, la sua parola

poetica si affida in prima istanza ad un’emozionante

visione dei luoghi transitati e dei personaggi

rappresentati attraverso un’infinita ricerca della

loro segreta e più intima espressione d’anima e di

storia. Una calda e palpitante umanità si affolla nella

poetica di Mosi andando incontro agli occhi incantati

del poeta che ne declama i dettagli sia di una

quotidiana dinamica esistenziale che di una ricostruzione

storica esaltante e suggestiva. Roberto non è

certo solamente un abile fotografo, da cui nascono

emozionanti flash d’azione e versi densi di vita, non

si limita a mettere in scena fotogrammi di umanità

e di vivificanti nature ma, da uomo di elevata cultura

e da appassionato seguace del mondo del mito,

arricchisce costantemente i propri versi di una versione

deificante della esistenza umana.

La raccolta di Mosi, una retrospettiva di ben sette

anni di pubblicazioni dal 2017 al 2023, ci mostra

come nel tempo il poeta abbia indirizzato la sua attenzione

ed il suo cuore verso un mondo carico di

esaltazioni e sofferenze, di problematiche ambientali

e logorii esistenziali, di fascini e leggende, di sapienza

storica e abile documentazione, confermando

di saper fare poesia a tutto tondo e sempre in modalità

di stupore e leggerezza ma anche con profondità

dialogiche di tutto rispetto come nel caso dei suoi

Dialoghi con Marcel Proust e con personali gratificazioni

emozionali come in Orfeo in Fonte Santa e Sinfonia

per San Salvi.

Ed allora in questa spettacolare carrellata filmica

seguiremo le vicende di una Firenze trasmutata nei

propri rientri e angoli cittadini dalla fantasia di un

poeta innamorato, ci inoltreremo per piazze, strade,

colline, coste leggendarie di una Maremma carica di

divinità e moderne tragedie, nelle terre delle sacre

fonti e delle contese partigiane, nei territori delle follie

manicomiali di un presidio psichiatrico come San

Salvi, nelle vivificanti viscere di un mitico Prometeo

con i suoi richiami a territori di passate ed attuali

rappresentazioni esistenziali. Ed infine giungiamo

nel nostro mondo contemporaneo con tutte le anomalie

e distorsioni di un tempo carico di lacerazioni

ed inquietudini, nelle due raccolte finali del volume

Il nostro giardino globale ed I nostri giorni.

Davvero spettacolare la visione d’insieme di questa

antologica dove qualsiasi rappresentazione è

completa di dettagli e riferimenti, dove ogni raccolta

si arricchisce di illuminanti incipit, richiami culturali

a grandi personaggi dell’intelletto umano, di spunti

e considerazioni preziosi e dove il linguaggio poetico

ha infinite variazioni nella costruzione lessicale

e nelle partiture costruite in movimenti, tempi che

creano particolari musicalità ed effetti semantici

oscillanti dalla visione estatica al dialogo, dal racconto

alle interrogazioni. Un volume in cui entreremo

nei dettagli con l’immaginazione e lo stupore

dello stesso poeta, un personaggio certamente animato

da un grande amore verso la bellezza e la grazia

della vita che nei secoli e dai secoli ha cercato di

estrarre e valorizzare gli aspetti gratificanti non

mancando di sottolineare le disarmonie, le storture,

i diritti e le libertà negate, le lacerazioni di una moderna

contemporaneità.

Mi piace immaginare il nostro Roberto, corredato

di macchina fotografica e con il suo obiettivo d’anima

aperto sul mondo, aggirarsi per le piazze, le strade,

le colline di una Firenze trasudante di chiese, monumenti

e palazzi storici, ampie strade e viuzze che

portano a luoghi segreti ma anche ai quartieri popolari,

nonluoghi di anonime storie, di vita palpitante

di voci e rumori, come anche di verdi e accoglienti

colline che la circondano, sentieri storici, terre cariche

di sapori e colori della Toscana. Lo osserviamo

mentre transita in piazza Santa Croce, in piazza

Santo Spirito o va per vicoli, angoli suggestivi di una

vecchia città, per poi riprendere fiato e respiro sulle

verdi colline di Fiesole, di Bivigliano e in direzione

del mare di Calambrone.

Una poesia la sua che dal vivo delle visioni tramuta

in intime riflessioni, si fa miscela di realtà e ri-

ferimenti storici, passa dal dialogo alle interrogazioni

con una solarità e leggerezza di immagini ed

espressioni, caratteristiche che mettono in risalto il

titolo della composizione Amo le parole.

Questo è Mosi nella raccolta Il profumo dell’Iris,

edizioni Gazebo del 2018 e nell’avvio di un percorso

che lo porterà subito dopo in una terra privilegiata

a cui pone particolare attenzione e amore, come la

selvaggia e profumata Maremma collegata al suggestivo

mondo etrusco. Parliamo allora della raccolta

Navicello etrusco del 2018, edizioni Il Foglio, una

vera, palpitante e minuziosa traversata di mari, pianure,

di un territorio che da subito si ammanta di divinità,

magiche fonti ed isole di fascino, antiche

transumanze e città favolose come Antiochia e Populonia

col suo castello. Scopriamo un poeta che sostiene

la sua poesia attraverso il ricorso ad una

notevole cultura mitologica che si fa minuzioso e

prezioso racconto con la dea dell’amore e della fertilità

Turan, la figura di Febo o Apollo che dir si voglia,

e Tagete la divinità che insegnò l’arte della divinazione

al popolo etrusco, infine l’eroe Dardano; insomma

leggende e stregonerie di un tempo favoloso,

tematiche e nature sognanti nelle quali egli si immerge

e da cui si risveglia bruscamente assillato da

vicende di scottanti e moderne tragedie come il disastro

della nave Moby Prince, il flusso e la tragedia

dei migranti, come nella bella poesia La spiaggia della

Sterpaia. Passato e presente, come sempre in Mosi, si

fanno miscela stupefacente di una vivificante poetica.

Altri territori attirano lo sguardo poetico del nostro

scrittore ed allora è la volta della raccolta Orfeo

in Fonte Santa edita da Ladolfi nell’anno 2019.

L’estratto della raccolta si apre con citazioni da Publio

Ovidio Nasone e Rainer Maria Rilke e ancora una

volta sono i territori suggestivi della Toscana verso

cui si dirige ed è la Maremma a colpire il cuore di

Mosi che ci presenta storie, leggende, mitologie attorno

alla sua Fonte sacra, o Fonte dei baci, luogo, sosta

e transito di pastori, migrazioni, conflitti e bellezze

naturali senza pari a cui unisce il canto magico di

Orfeo in un poemetto suddiviso in diciotto parti o

movimenti, fitto di riferimenti alla storia dei luoghi

che come sempre si mescola alle riflessioni sulla contemporaneità

dei fatti. Dunque Fonte Santa è un

luogo magico e magicamente cantato, animato da

eroi partigiani come David, la cui storia ci viene

espressamente narrata dall’autore a fine capitolo e

che ci stupisce per come egli riesca a mescolare nel

suo canto lirico, cultura, natura, vicende aspre e dolorose

insieme in un narrato estremamente musicale.

Marcel Proust, con la sua infinita e suggestiva ricerca

sul tempo, affascina e trascina Mosi, lo spinge

a indagare sulla sua filosofia poetica e umana, a partecipare

ai dibattiti, agli incontri istituiti per celebrare

e riflettere sull’opera del grande scrittore

francese. Da qui nascono i suoi Dialoghi con Proust,

riportati in questa sua antologica: due bellissime

poesie in risposta ai temi proposti dalla rivista LaRecherche

per gli anni 2018 e 2019 – Incontri e Amiche e

amici – dai titoli Opus magistri Jocti e Sul fiume di notte.

L’autore nella sua multiforme attività di ricerca intellettuale

e di interesse sulla condizione umana,

volge il suo sguardo verso la terra della follia, immergendosi

in quella sponda di San Salvi (presidio

ospedaliero fiorentino psichiatrico fino a poco tempo

fa) un po’ come la grande Alda Merini entra nella

sua Terra santa ed attacca la sua Sinfonia per San Salvi,

edizioni Il Foglio 2020. Il poeta ci introduce con modalità

simili a quelle dantesche nei padiglioni infernali

delle Agitate e con un fiume di immagini e

riferimenti storici, come usa fare, si sofferma su

quelle terre denominate: La nave dei folli, Memorie, La

mappa della follia, Terra fertile, Follia dell’arte, Terra elettrica,

quest’ultima con specifico riferimento al poeta

Dino Campana, di cui trascrive una poesia.

Di particolare interesse e partizione sintattica e

musicale è la sezione tratta dal volume Promethèus -

Il dono del fuoco, edito da Ladolfi, 2020. Il poeta

prende spunto dalla storia del titano Prometeo che,

trasgredendo agli ordini di Zeus, fece dono agli uomini

del fuoco dando inizio alla loro condizione

umana. Un capitolo suddiviso in due parti più un

intermezzo, dedicato alla Grande Porta sul Fiume e all’omaggio

all’architetto e urbanista Giuseppe Poggi,

composte a loro volta in movimenti e tempi di cui la

prima parte dedicata a varie tematiche e la seconda

in cui viene personalmente coinvolto Prometeo. Una

composizione robusta che prende a modello la suite

musicale I Quadri di un’esposizione di Modest Petrovič

Musorgskij e che ripropone sia il vedutismo di

Mosi su territori e personaggi in cinque movimenti:

Quadri, Confini, Metamorfosi, Grotte, Follia, che il collegamento

con l’origine del fuoco e la scienza, attraverso

il mito, la speranza, l’angoscia e la salvezza ed in

cui il poeta fa sfoggio della sua illuminante cultura.

Le altre parti di questa ampia scrittura sono tratte

dai volumi Eratoterapia edito da Ladolfi, 2017, da Il

nostro giardino globale, e-book 2023 per la mostra del

Circolo degli Artisti “Casa di Dante” di Firenze e,

per finire, da I nostri giorni poesie tratte dalla rivista

Area di Broca che contengono liriche di scottante attualità,

soprattutto le ultime – Rivoluzione digitale e

Intelligenza artificiale. Eratoterapia è una sorta di elogio

alla cura poetica del corpo e della mente con immagini

umane e naturali proprie del poeta, bella la

lettera a Marta per l’incitamento a scrivere i suoi

primi versi e la poesia Amo le Parole che dà il titolo

alla raccolta. Di carattere squisitamente ambientale

la raccolta Il nostro giardino globale dove trovano spazio

tematiche di grande attualità contemporanea

come il riscaldamento della Terra, la siccità, l’inquinamento,

le plastiche, tutte le varianti di un inesorabile

degrado, mentre nella ultima sezione I nostri

giorni sono le lacerazioni esistenziali tra i popoli e

all’interno delle società a dominare con la loro

asprezza e dolorosa contaminazione, dalla pandemia,

alle guerre, ai difficili rapporti nella rete.

Se dunque bisogna trarre una nota conclusiva per

questa vasta antologica che copre ben sette anni di

poetica e di una vita intensa di eventi, studi, presentazioni,

socialità, vorrei anche ricordare le sue molteplici

rappresentazioni su Dante Alighieri, le

infinite iniziative di un uomo divenuto nel tempo riferimento

intellettuale e testimone di una Firenze

contemporanea dotta, animata da tante competizioni

artistiche, anche attraverso riviste come Testimonianze

di cui è redattore.

Dobbiamo concludere che in Roberto Mosi alberga

lo spirito di un grande regista che, dall’alto

della sua arte rappresentativa e dal profondo della

sua anima, sa trasmettere emozioni e riflessioni che

ci trascinano attraverso il tempo, dense di visioni e

di cultura, di attori e territori che rappresentano la

nostra vicenda di uomini contemporanei o che

hanno rappresentato quella del nostro passato, fin

dalle origini con le infinite e suggestive sfumature

della storia.


Carmelo Consoli




mercoledì 18 settembre 2024

"Walking the landscape of Mario Luzi's poetry" - Memory of the Project during the meeting on 17th September. "Semicircle" magazine


Presentazione del progetto  "Camminare il paesaggio della poesia di Mario Luzi"

Luglio 2014

Sono molti i modi per ricordare la figura di un grande poeta come Mario Luzi, conferenze, convegni, ecc. Si può farlo senza rimanere al chiuso di una sala, percorrendo luoghi legati al suo ricordo, a pagine della sua poesia.

Nello zaino possiamo portare i libri più amati di Mario Luzi, per leggere i versi più suggestivi ad alta voce insieme ai compagni dell’escursione. Sarà come la scoperta di nuove corrispondenze fra il suono delle parole, le emozioni suscitate, i paesaggi incontrati nel nostro camminare.

Il programma delle escursioni proposte dal Progetto si divide in due parti. Le camminate della prima parte sono più brevi, si possono effettuare in mezza giornata; quelle della seconda parte sono di un’intera giornata.

Ogni uscita è dedicata ad un tema legato alla vita e alla poesia di Mario Luzi.

I testi riportati nel presente fascicolo rappresentano una prima scelta che potrà essere arricchita dalle scelte dei partecipanti.

Si propone come primo passaggio un incontro presso la Biblioteca per presentare il Progetto nelle sue diverse parti, con proiezioni di foto e letture.

Alcuni amici poeti hanno dato la loro disponibilità per l’organizzazione di questo incontro.

* Nella prima pagina particolare della Villa della Petraia.


Collegamento al testo del Progetto



 

martedì 17 settembre 2024

SEMICERCHIO: "70 volte poesia del mondo" - Ricordo Mostra “Firenze, contrasti” Villa Arrivabene: il dialogo fra fotografie e scritture - Per i venticinque anni della Scuola di Scrittura


 

In occasione dei 40 anni di Semicerchio si ricorda:

La Mostra “Firenze, contrasti” a Villa Arrivabene Q2:

il dialogo fra fotografie e scritture

I venticinque anni della Scuola di Scrittura Creativa Semicerchio

 

La Mostra “Firenze, contrasti” rivolge una pluralità di sguardi a due parti contrastanti della città, da una parte le luci del centro storico con le vetrine dei grandi nomi della moda, dall’altra l’anonimato e, talvolta, lo squallore della periferia. In primo piano le fotografie realizzate da Roberto Mosi, insieme a uno sciame di poesie e altre scritture “a commento”, prodotte dai partecipanti alla Scuola di Scrittura Creativa della rivista Semicerchio.  La Mostra si apre a Villa Arrivabene, Piazza Alberti, il prossimo 16 maggio, ore 17, e prosegue fino al 23 maggio – orario 9.30 -13.30. E’ promossa dal Quartiere 2 di Firenze e dalla Scuola, che quest’anno compie venticinque anni di attività.

Sono presentate nella Mostra immagini di vetrine che riflettono scorci di strade e monumenti circondati, in più casi, dalla folla dei turisti, con un “paesaggio” di visioni e di “rinvii” che vanno oltre la realtà della moda e del lusso, per approdare all’evanescenza dei sogni. Il paesaggio che esplora il fotografo, cambia poi con il succedersi delle ore del giorno e della notte, per l’arrivo nelle vetrine di nuovi personaggi,  nella forma di manichini. Nella periferia, invece, il fotografo si sofferma su nonluoghi, che non danno identità, fissati dall’obiettivo in una sorta di “iperrealismo”. E' così posto a confronto nella stessa Mostra, il realismo della vita quotidiana della periferia con le immagini fantastiche, riflesse delle vetrine della Moda, aperte su paesaggi “da cartolina”.

Le poesie e le altre scritture unite da parte dei corsisti alle fotografie, riprendono, svelano il linguaggio delle immagini, con parole essenziali, giocano, danno maggiore respiro alle prime impressioni del visitatore. I testi scritti sono fissati su strisce di carta, a portata di mano e possono essere raccolte: un semplice, coinvolgente omaggio.

Dell’esposizione realizzata a Villa Arrivabene, fa parte anche una documentazione della ricca storia dei venticinque anni della Scuola di Semicerchio, fondata nel 1989 grazie alla collaborazione con il Quartiere 2. Questa esperienza si caratterizza per il coinvolgimento costante di autori di fama nazionale (poeti, come Luzi, Sanguineti, Bigongiari, Magrelli, De Angelis, …; narratori come Veronesi, Baricco, Carabba, Vichi, …. ), di scrittori di fama internazionale, come il premio Nobel Josif Brodski. Altra peculiarità del corso di Semicerchio è l’organizzazione di eventi internazionali che propongono temi di storia letteraria, unendo le lezioni di specialisti alla testimonianza degli autori. Sul piano tecnico, l’impostazione della Scuola è articolata per laboratori di produzione, presentazione e discussione di testi, e fornisce una formazione che va intesa nell’arco di più anni, incoraggiando il confronto con la produzione letteraria contemporanea. Si crea così una comunità di autori che si frequentano per lunghi periodi. I testi migliori prodotti durante i corsi, sono pubblicati su Semicerchio, a diffusione internazionale (Pacini Editore). Con la Mostra “Firenze, contrasti”, si affaccia dunque, in questo contesto, anche il dialogo tra fotografia e la scrittura.

 

Da “Cultura Commestibile, n. 75 -2014

òòòòòò


Semicerchio

rivista di poesia contemporanea

70 volte/ poesia/ del mondo

 

    Il 19 settembre 2024 alle ore 16.30 presso la Sala Comparetti della Biblioteca Umanistica (Facoltà di Lettere dell'Università di Firenze), piazza Brunelleschi 4, verrà presentata 70 anni di poesia del mondo, la mostra delle copertine di Semicerchio. Rivista di poesia comparata, giunta al 70° volume e prossima al 40° anno di attività. Interverranno la direttrice della Biblioteca Laura Vannucci, i direttori passati e presenti della rivista, redattori storici, poeti e rappresentanti dell'Associazione. Le copertine esposte nelle bacheche saranno illustrate in un dépliant e in una mostra virtuale online. In conclusione dell'incontro sarà offerto un brindisi per festeggiare il nuovo corso della rivista.

    Il semestrale, fondato a Firenze nel 1985 e pubblicato da Pacini, si interessa di poesia dall’antichità al contemporaneo, con attenzione particolare al quadro internazionale e ai rapporti interculturali, alla critica tematica e alla letteratura d’immigrazione. Unica rivista letteraria italiana ad occuparsi in forma permanente anche di poesia africana, asiatica e aborigena, è stata la prima ad aprire un sito internet, poi visitato da quasi tre milioni di utenti; ha ospitato contributi in oltre venti lingue e collaborazioni con premi Nobel e Pulitzer; ha contribuito alla valorizzazione di autori emergenti, dato spazio per la prima volta in Italia alla poesia lituana, iraniana, finlandese, curda, cinese, coreana, ceca, rock e promosso traduzioni di successo come la poesia femminile angloindiana, l’Anne Sexton di Rosaria Lo Russo, il Celan di Bevilacqua, la Jorie Graham di Francini, Ivo Andric di Smitran. È stata la prima rivista a dedicare un numero alla critica letteraria digitale.

    Semicerchio ha conseguito nel 1998 il Premio Fiesole, nel 2003 il Premio Speciale per la Traduzione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali assegnato dal Presidente della Repubblica e nel 2014 il Premio Catullo dall’Accademia internazionale di Poesia di Verona.  È ospite ricorrente di Festival e Saloni della rivista italiani ed esteri ed è rivista di fascia A nel ranking dell'ANVUR per i concorsi universitari. 

 

    A fianco dell’attività editoriale l'associazione omonima Semicerchio ha animato il quadro letterario fiorentino organizzando a Firenze per 30 anni la prima Scuola di Scrittura creativa della Toscana, per la quale hanno tenuto lezione autori come Brodskij, Walcott, Todorov, Graham, Lahiri, Bonnefoy, Lagioia, Vasta, Siti, Baricco, Magrelli, Mazzucco, Lamarque, Starnone, Luzi, Sanguineti, De Angelis, Buffoni, Riccardi, Gualtieri, Veronesi, Valduga, Fossati, Anedda, Gaudioso, Affinati, Maggiani, Lodoli, Piperno, e tanti altri. L’associazione si è fatta interprete in più occasioni di un richiamo all’impegno civile, come per la lettura pubblica di poeti fiorentini contro gli attentati del ’93 e per la collana "Cittadini della Poesia", diretta da Mia Lecomte, la prima a pubblicare poesie in italiano di autori immigrati. L’attenzione a temi sociali è una costante dei suoi numeri speciali come Poesia del lavoro 2013, Ecopoetry 2018, Migrazioni e identità 2019.



mercoledì 11 settembre 2024

"Itinera": oggi il 3000° lettore : Raccolta di poesia sul viaggio - E-book di poesia n.48, LaRecherche - Introduzione Silvia Ranzi - Il flauto di Pierluigi Mencarelli

 



Collegamento all' e-book "Itinera", Roberto Mosi

PREFAZIONE

 I viaggi di ogni tempo iniziano 

dalla corte della mia infanzia 

Il titolo “Itinera” rivela l’intima struttura di una parabola lirica che abbraccia la dimensione del “sogno”, antidoto invocato dall’incontaminata età dell’infanzia per mantenere viva quella speranza che permette al poeta di credere nel cambiamento e disinquinare una società complessa e caotica dai profili consumistici fagocitanti, dalle profonde solitudini individuali, dallo spettro di guerre incombenti all’orizzonte. Messa da parte la pratica del linguaggio referenziale, dopo una lunga attività di Funzionario nell’Amministrazione Pubblica, Roberto Mosi riscopre “l’esercizio” della scrittura quale esperienza “iniziatica” per dare libero sfogo alla facoltà creativa, affidandosi alle parole per rivestire le emozioni sul piano fonico e semantico nel gioco allusivo di segrete analogie. Nell’avvicendarsi di passato-presente-futuro si dipana la preziosa dinamica dei componimenti poetici in una poliedrica varietà di “occasioni esistenziali”, da cui emerge il profilo di una personalità che intende superare i limiti del reale verso una completezza della propria identità, nella dimensione incoercibile del “Viaggio”: 

 Ho fatto parte di un popolo 

migrante sui treni sopravvissuto 

alla guerra alla scoperta di città rinate

  “Peregrinare”, come dimensione dell’esistenza “in fieri”, non per mania di evasione, né per dimenticare, ma per conoscersi nel confronto con l’ambiente circostante vicino o lontano, passato o presente, purché viva nel ricordo, assaporandolo come parte di noi. Incondizionata è l’affezione per la propria terra, la Toscana, nei suoi felici segmenti di vita campestre; con predilezione per Firenze, le piazze cittadine, le antiche vestigia di un passato glorioso, “Città cupola”, vertice armonico e prospettico nella verdeggiante valle coronata da dolci colline. Irrinunciabili i soggiorni estivi nella tersa solarità del litorale Versiliese, cullati dal mare al cospetto delle solenni Alpi Apuane. Cadenzato è il delinearsi di un filone lirico trasversale, di ascendenza “Calviniana”, in cui si configura l’estro icastico di conferire “denominazioni metaforiche” alla fisionomia di città nel loro tessuto territoriale, ambientale, commerciale: insediamenti dell’abitare, luoghi di incontro, di scambio morale e culturale, cari per soggiorni abituali o visionati attraverso soste turistiche: “La città piazza”, “La città nave”, “La città porto”, “La città luna”, “La città dispensa”. Preziosa per connotazioni visive è la sezione dedicata ad affascinanti viaggi nel Vicino-Oriente, in cui si alternano trasalimenti estatici a momenti di richiamo alla cruda realtà: dalla Tunisia meridionale, nella regione sahariana al confine con l’Algeria, fino al porto d’Aqaba sul Mar Rosso, crocevia di popoli confinanti e nemici: 

L’acqua è torbida nel mare di Aqaba, 

attraversata da grigie navi da guerra 

A contatto con queste civiltà esotiche, diverse per etnia, di fronte ad economie di sussistenza, esplorando entroterra montuosi con villaggi alveari dal fascino arcano, il poeta a A contatto con queste civiltà esotiche, diverse per etnia, di fronte ad economie di sussistenza, esplorando entroterra montuosi con villaggi alveari dal fascino arcano, il poeta alimenta la sua esperienza umana e riscopre un salutare respiro d’infinito dinnanzi alla vastità della zona desertica con le sue spettacolari volte stellate: Nella notte di stelle disteso sulla stuoia, mi sento felice vicino al cuore della terra Una parentesi di italianità mediterranea il soggiorno in Basilicata, l’antica Lucania, visitando paesi situati sulle pendici del Monte Sirino nella valle del fiume Noce, foriero di nuovi incontri nella cornice di un’anedottica del peregrinare, avvicinando usi, costumi e problemi di integrazione sociale. A chiusura della Raccolta, si spalancano i vertiginosi scenari di Capo Nord, in Lapponia, ai confini del mondo dove il sole tramonta a mezzanotte, in cui il poeta avverte la sproporzione tra la consapevolezza della precarietà dell’esistenza umana e l’esigenza di eternità insondabile: /una fredda paura m’invade/…. Lo smarrimento si attenua a contatto con il popolo “Sami” che conserva le ascendenze dell’antica spiritualità sciamanica, il cui fascino ridimensiona la sofferenza individuale in partecipazione cosmica: 

 Nel viaggio raccolgo i dolori del mondo… 

nel viaggio raccolgo le speranze del mondo ... 

per non rinunciare ad inseguire /sogni iridati di pace/. 

Stupore, malinconia, fertilità di immagini, sentimento individuale e corale connotano il linguaggio poetico di Roberto Mosi in un ritmo lirico limpido, lineare e simbolico, aderente e travalicante il vero: disamina incisiva dei moti interiori, rituale nella rimembranza, ironico e riflessivo quando entrano in gioco tematiche sociali dell’etica quotidiana nelle contraddizioni dell’oggi, ma costantemente aperto alla possibilità di rendere “ideale” l’utopia attraverso “il sogno”. 

 Silvia Ranzi



Eventi passati relativi ad Itinera:

Silvia Ranzi e Pierluigi Mencarelli
 

Società delle Belle Arti – Circolo degli Artisti

“Casa di Dante”, via S. Margherita 1 Firenze

 

Martedì 29 novembre, ore 17

In viaggio

Intrecci: poesia, immagini, musica

 

Viaggio in 6 tappe: Partire, Mare, Ground Zero, Deserti, Nord, Terre del Sud

Presenta Silvia Ranzi

Musica: Piero Mencarelli, flauto

Immagini di Andrea Mugnaini ed Enrico Guerrini

Letture: Giulia Capone Braga, Roberto Mosi

 

Percorsi dal libro di poesie “Itinera” di R.Mosi, Masso delle Fate 2007;

dall’ eBook:“Itinera, www.laRecherche.it (Libri Liberi,n.48, free, 2010)

______

 

1°quadro: Partire

JohannChristian Bach, Sonata in sol maggiore. Allegro moderato.

Poesie: La corte, La città luna, Movimento

2°quadro: Mare

MauriceRavel, Habanera

Poesie: Le isole di Omero, Capo Palinuro, Cento riflessi

3°quadro: GroundZero

LucianoBerio, Sequenza

Poesie: Ground Zero, Ode Marittima (Barbara Pumhoesel)

4°quadro: Deserti

G. Bizet – F. Borne, Carmen Fantasie. Habanera

Poesie: La città dispensa, Petra, Aqaba, Cinque coppe di cristallo

5°quadro: Nord

ClaudeBolling, Sentimentale

Poesie: Capo Nord, Canto del Nord, Copenhagen

6°quadro:Terre del Sud

Poesie: Esili ponti, Cordoba

G. Bizet –F. Borne, Carmen Fantasie. Chanson de Bohème.