Roberto Mosi si interessa di poesia e fotografia. Per la poesia ha pubblicato Sinfonia per San Salvi (Il Foglio 2020), Orfeo in Fonte Santa (Ladolfi 2019), Il profumo dell’iris (Gazebo 2018), Navicello Etrusco (Il Foglio 2018), Eratoterapia (Ladolfi 2017), Poesie 2009-2016 (Ladolfi 2016). L’autore ha realizzato mostre di fotografia presso caffè letterari, biblioteche, sale di esposizione. Cura i Blog: www.robertomosi.it e www.poesia3002.blogspot.it .
lunedì 31 gennaio 2022
giovedì 27 gennaio 2022
Omaggio a Mariella Bettarini al passaggio degli ottanta anni
lunedì 31 gennaio 2022, ore 17, 30
Biblioteca delle Oblate, via dell’Oriuolo 24, Firenze
Amorosa persona
omaggio a Mariella Bettarini per i suoi ottant'anni
poeti e critici leggono i testi della poeta
intervengono, tra gli altri, Luca Baldoni, Elisa Biagini, Tommaso Lisa,
Rosaria Lo Russo, Paolo Maccari, Nicoletta Manetti, Marco Simonelli,
Francesco Stella, Caterina Verbaro
ingresso su prenotazione con esibizione di green pass e documento di identità.
prenotazione (con nome e telefono, da comunicare alla biblioteca per il tracciamento): perchepoeti@gmail.com
mercoledì 26 gennaio 2022
"Attori in carcere / pubblico prigioniero" - Teatro Cantiere Florida
"One Man Jail: le prigioni della mente" al Teatro Cantiere Florida di Firenze
Vivo successo, con lunghissimi
applausi, martedì 25 gennaio per lo spettacolo “One Man Jail: Le prigioni della
mente”, alla prima assoluta, al Teatro Cantiere Florida di Firenze! Un aspetto
peculiare, innovativo dello spettacolo è quello di utilizzare le nuove risorse
digitali per un progetto di teatro in carcere.
VIDEO AMATORIALE : Attori in carcere / pubblico prigioniero
Lo spettacolo è proposto e prodotto
dalla Compagnia Interazioni Elementari,
diretta da Claudio Suzzi, grazie alla diretta streaming, materializza
sul palcoscenico in tempo reale i giovani attori detenuti dell’Istituto Penale
per i Minorenni G. Meucci di Firenze: racconta una storia di ossessioni
e libertà, mentre “il pubblico si trasforma per due ore in un gruppo di prigionieri,
o forse si accorge di esserlo sempre stato, in un caleidoscopio di
ribaltamenti e cortocircuiti tra dentro e fuori”.
La storia è quella di Frank Petroletti – interpretato magnificamente dall’attore Filippo Frittelli– comico che,
all’apice del successo, viene arrestato e incarcerato. All’interno della
prigione, di fronte a un pubblico di detenuti ostili e disinteressati, si
prepara a esibirsi nella sua ultima performance. Lo show, caustico e
strampalato, lo porterà ad affrontare le proprie paure e i pensieri che lo
tengono realmente prigioniero, a liberarsi dai personaggi che affollano la sua
mente, per raggiungere un “altrove” forse meno rassicurante di quello che gli
si vorrebbe far credere.
E’ da porre in rilievo che lo spettacolo si inserisce
all’interno del progetto “STREAMING
THEATER: “un ponte tra carcere e città”, percorso di educazione ai mestieri dello
spettacolo e della performance tramite l’utilizzo di tecnologie
digitali, che vuole andare a colmare
due bisogni fondamentali di chi abita l’istituto di detenzione minorile: stabilire un collegamento con la comunità
esterna e ottenere una formazione lavorativa, in grado di
aprire prospettive future per i giovani detenuti, già a partire dal periodo di
permanenza in carcere”.
L’obiettivo principale non è solo
coinvolgere i giovani detenuti del Meucci, ma anche e soprattutto
sensibilizzare la comunità fuori. “Lavoriamo perché i ragazzi vengano
scritturati come attori – ha spiegato il regista Claudio Suzzi, fondatore di Interazioni Elementari e
ideatore di STREAMING THEATER, nella dichiarazione riportata dal “Portale
Giovani” – remunerati
come lavoratori dello spettacolo. Per questo sarà fondamentale distribuire lo
spettacolo “One Man Jail: le prigioni della mente” in modo
da farlo circuitare il più
possibile nei teatri della Regione Toscana e del circuito nazionale, obiettivo
ora possibile grazie alla nuova modalità di collegamento in diretta live sulla
quale si base la produzione. In un processo di incontro tra il carcere e
le città, vogliamo coinvolgere un pubblico più ampio puntando, grazie al
teatro, ad un maggiore sviluppo della cittadinanza attiva e alla partecipazione
delle comunità locali, in modo da creare una maggiore inclusione sociale”.
“Attraverso l’uso dello streaming – continua Suzzi – con lo
spettacolo “One Man Jail: le
prigioni della mente” proviamo a capovolgere tre punti di vista. Il primo riguarda le modalità di fruizione del teatro in carcere.
Di solito viene chiesto allo spettatore di entrare nell’istituto penitenziario,
con tutte le limitazioni del caso. Con il collegamento live rendiamo la
possibilità di incontro tra città e carcere molto più semplice e replicabile.
Il secondo è quello che trasforma
un’attività educativa, il teatro appunto, in una possibilità di lavoro vera e propria. Altro ribaltamento è quello relativo alla
trama dello spettacolo: il teatro diventa un carcere, il pubblico si trasforma
in un gruppo di detenuti, mentre la prigione, da cui realmente trasmettiamo,
simboleggia la mente del protagonista”.
Il progetto – si nota infine sul “Portale Giovani” - è finanziato dal bando “Giovani al centro” e rientra nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle politiche giovanili e del Servizio civile universale e dalla Regione Toscana, dal Ministero della Giustizia – Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e da Publiacqua S.p.A.
In partenariato con Associazione Volontariato Penitenziario
Onlus, Associazione Altro Diritto Onlus, Associazione di Promozione Sociale
Progress. In collaborazione con Istituto Penale Minorile “G.Meucci” di Firenze,
Assessorato all’Educazione, Università e Ricerca, Formazione Professionale,
Diritti e Pari Opportunità del Comune di Firenze, Assessorato alla Cultura,
Moda e Design del Comune di Firenze, Garante dei detenuti della Regione
Toscana, Garante dei detenuti del Comune di Firenze, Associazione Antigone
Onlus, Cinema Teatro di Castello e Teatro delle Arti Lastra a Signa.