venerdì 29 novembre 2024

"Il romanzo storico" di Roberto Mosi: VIDEO: l'incontro 29.11 alla Libreria Salvemini, Sonia Salsi, Nicoletta Manetti e Enrico Guerrini

Le tre sorelle Bonaparte, Paolina, Elisa, Carolina, con il re dei barbari, Radagaiso

Video youtube dell'incontro


Sala della Libreria Salvemini











 
La Libreria Salvemini




                                                                    La battaglia di Fiesole

Paolina in primo piano

L'autore in cammino nella valle del Mugnone

                                           Napoleone e la sorella più amata, Paolina Borghese
                                  


Sylvia Boucot nella sua casa in Normandia, davannti all'azzurro del mare, scrive le sue memorie

Il comandante romano Stilicone


giovedì 21 novembre 2024

La presentazione alla Società delle Belle Arti, Circolo degli Artisti, Casa di Dante del libro di poesie di Giusy Frisina "Luna perduta", Setteponti Edizioni


 Presentazione 19 nov. 2024 - Registrazione


 La presentazione ufficiale di Luna perduta’ (Setteponti, 2024), ultimo lavoro della poetessa Giusy Frisina, si è tenuta nella bella cornice della Società delle Belle Arti, Circolo degli Artisti, Casa di Dante, presente il Presidente del Circolo, Franco Margari, un pubblico di appassionati che segue da sempre il lavoro della Frisina, e con tre relatori d’eccezione, Lia Bronzi (che cura per le edizioni Setteponti la collana ‘Il volo della Fenice), Carmelo Mezzasalma e Annalisa Macchia.

Annalisa Macchia, che ha curato la prefazione, ha argomentato su quella che, a suo dire (e come non essere d’accordo?!) è l’appartenenza dell’autrice a quella produzione contemporanea, non frequente, visionaria, e interprete di una realtà eticamente percepita che, pur partendo da semplici elementi naturali, esplora quel mistero che è meta del nostro cammino. Giusy Frisina – ha poi aggiunto Annalisa Macchia – usa un linguaggio colto ma non esibito come tale, particolarmente ricco di carica emotiva”.

           Lia Bronzi ha invece parlato di ‘viaggio iniziatico’, un cammino che, come si legge nella prima lirica della raccolta, inizia con l’osservazione della luna di Luglio (una luna astrologicamente connotata, che rivela la passione della poetessa per la materia) severa e misteriosa come il crescere di un’anima tormentata, una luna che sembra voler preavvertire, già nel cuore dell’estate, le difficoltà della vita e, in particolare, del mondo contemporaneo, ancora tormentato dalla guerra, tema su cui la poetessa si sofferma.

Carmelo Mezzasalma ha calibrato il suo intervento critico sulla matrice leopardiana e proustiana della raccolta, e sul “grande potere delle ‘ricordanze’, anche per il nostro tempo sconvolto e spietato”, ma affermando che “non si tratta di una poesia nostalgica, fine a se stessa, bensì, di una poesia notturna, rivolta al recupero proprio della memoria“ vista semmai nella sua funzione salvifica.

In altre parole, si può dire che quello dell’autrice “non è un abbandono del presente, una rinuncia, un abbandonare le armi o peggio il rifugiarsi nei confini, accomodati, ed accomodanti, del ricordo. C’è al contrario, nel suo canto, un modo di vivere la ‘nostalgia’ che diremmo di pasoliniana memoria, nostalgia cioè come conseguenza dell’accettare di perdersi, in quanto premessa indispensabile per, poi, ritrovarsi e come passaggio, anche questo indispensabile, per legare assieme i passi del nostro cammino a salire e scendere le montagne russe della coscienza. Le ‘madeleine’ quindi non sono, qui, un sapore perduto, bensì un’esperienza, in questo caso sensoriale, acquisita, di cui servirsi per riconoscere e scegliere i nuovi gusti che incontreremo lungo strada. Valutarne la consistenza e, eticamente conditio sine qua non, chiedere a viva voce che a nessuno sia negata la propria parte. Giusy Frisina si affaccia a una finestra per salutare quel cerchio pallido, consumato dalla responsabilità di ogni notte risvegliarsi e farsi carico del compito di sentinella delle umane debolezze: da quella finestra, guardando davanti a sé, si vedono due mari, uno metafisico e uno terreno (che profuma di salsedine), che lei sovrappone fino a renderli indistinguibili; quindi la seguiamo mentre pone i piedi nella risacca e dopo, quando chiusi gi occhi, aspetta, consapevole che quel perpetuo ‘ritorno’ ci rassicura che una speranza ancora è possibile.

Da quella stessa finestra entreranno, e verranno accolti, Pinocchio, ‘la vita parallela’, ucciso dai pregiudizi e dalla paura, Giovanna d’Arco, simbolo di chi perde una battaglia ma ancora non si arrende, e infine, accolto con tutto l’amore di cui è capace, un piccolo essere, venuto, forse... ma no: venuto per certo, a ricordare che ‘la vita è bella’”. (dalla postfazione di Jacopo Chiostri).

La presentazione poetica, definita alla fine da Annalisa Macchia, calda e coinvolgente, è stata inframmezzata dalle interpretazioni musicali di Francesco Rainero.

 

Giusy Frisina, nata nella Magna Grecia, vive a Firenze dove ha insegnato filosofia. Ha scritto articoli e racconti per la rivista  ‘Domani Arcoiris TV’ diretta da Maurizio Chierici; i suoi testi sono presenti nel blog ‘Alla volta di Leucade’ diretto da Nazario Parini, sul sito ‘La Recherche’ e in altra antologie poetiche; restia a partecipare a concorsi letterari, vanta, in una delle sue pochissime presenze, la prestigiosa vittoria al XIV ‘Premio Internazionale ‘Voci-Città di Roma’; Luna perduta è la sua settima silloge pubblicata; al suo attivo anche un testo teatrale dal titolo ‘Il sogno di Marsilio a Firenze’.

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