Festa per i Quindici Anni di attività culturale di
Roberto Mosi
Il 23 novembre 2017 è stata presentata
“Eratoterapia” di Roberto Mosi
(Collana Perle di Poesia, Giuliano Ladolfi Editore,
agosto 2017).
Performance di Poesia e Musica – Recitativi –
Relatrici – Arti Figurative – Video
Eugenio Giani, Presidente dell’Assemblea Regionale,
e l’autore; Silvia Ranzi, Gianna Pinotti, Mariella Bettarini, Sonia Salsi.
Angiolo Pergolini, Franco Margari, Enrico Guerrini,
Giulia Capone Braga, Renato Simoni.
In
questa nuova silloge “Eratoterapia” del poeta Roberto Mosi, nel quindicinale
della sua cospicua e feconda attività creativa, si legge l’omaggio alla poesia
come terapia per l’anima, chiamando in causa la Musa Erato, Dea del canto
corale e della poesia amorosa, nella trasmissione amabile dei valori che la
parola poetica veicola sul piano intergenerazionale, in qualità di nonno, in
dialogo con la nipotina, per evidenziare come dall’infanzia all’età adulta il
lessico si fa interprete del divenire dei vissuti nelle stagioni del vivere,
arricchendo il tempio interiore emozionale e cognitivo dell’anima. Si veda la
lettera alla nipote Marta.
Cara
Marta,
ti
scrivo questa lettera nel momento in
cui
cominci a comporre i primi versi.
Credo
che sia possibile curarsi con la poesia, per
vincere
le paure, stati di sofferenza, per
stringere
sogni
che passano in volo, per divertirsi. La voce
della
poesia arriva dal dentro, potente nelle ore della
notte,
debole e distratta il giorno. Porta sollievo, se
non
guarigione, dolcezza di ricordi, sapori tenui di
malinconia……
Il
linguaggio lirico si offre nel suo valore estetico, estatico e educativo per
carpire il reale, decifrandolo nelle sue polivalenti direzioni di senso, al
fine di tramandare l’importanza del Regno dell’essere su quello dell’avere e
innalzare il proprio canto libero come si evince dalla
raccolta esordiente “Itinera” (2007), la cui copertina già riporta le fattezze
di una bambina in tenerissima età che si avvia verso il litorale marino, nei
versi evocativi (”La corte”):
“I
viaggi di ogni tempo iniziano
dalla
corte della mia infanzia,
magico
quadrato di terra fra case
cadenti,
chiuso da un cancello
di
ferro aperto sul mondo.”
Roberto
Mosi – nei suoi diversi e versatili ruoli di Dirigente per la Cultura alla
Regione Toscana; tra i redattori della Rivista “Testimonianze”, fondata da
padre Ernesto Balducci; socio-accompagnatore del Trekking Italia e autore di
Guide sul territorio toscano; socio Auser, promotore del progetto “La città che
apprende”; membro del direttivo della scuola di scrittura della Rivista
“Semicerchio” e “Area di Broca”; socio del Circolo Artisti “Casa di Dante” – ha
consolidato in questi anni un originale itinerario di poeta, scrittore in prosa
e fotografo nell’interdipendenza fra le Arti, come si evince dall’evento
performativo presso il Palazzo del Pegaso, pluridisciplinare, brand costante
nelle sue presentazioni in un processo sinfonico di regia da lui stesso
diretto, nel coinvolgimento con il carisma artistico di Enrico Guerrini,
partner fedele, nell’esecuzione dal vivo di opere dal sapiente Espressionismo
disegnativo e pittorico.
![]() |
Poesia "Dove vanno le badanti a Ferragosto?" |
La
sua produzione lirica ricca e variegata si avvale, in forza di numerose
pubblicazioni – per citarne alcune “Florentia” 2008; “Nonluoghi” 2009;
“Aquiloni” 2010; “Luoghi del mito” 2010; “L’invasione degli storni” 2012;
“Concerto” 2013; “La vita fa rumore” 2015 – e il conseguimento di significativi
riconoscimenti e Premi, di una trasversale pluralità di temi contraddistinti da
un’interpretazione speculativa neorealista d’incisiva e icastica compostezza
dalle molteplici varianti argomentative come attesta la recente Antologia
pubblicata: “Poesie 2009-2016”, Ladolfi Editore.
Le
contrastanti semantiche su cui spazia la sua vena creativa rappresentano il
lascito di un bilancio fin qui soppesato per un rilancio ulteriore verso un
nuovo febbrile poetare: dal rito degli affetti familiari al culto della
fiorentinità dalla dimensione esistenziale urbana all’interesse per la cultura
del territorio, dal valore ecosostenibile per la natura all’antropizzazione del
paesaggio, dalle riflessioni di criticità sociale ai non luoghi del postmoderno
nella rivoluzione comunicativa ed identitaria dei nuovi social media, dall’irrinunciabile
fascino del Mito alla rivisitazione di emblematici capolavori artistici –
ricettacoli di simbolismi nei loro attestati di ricerca del bello – verso la
rinascita di un post Umanesimo illuminato, dalla spinta ideale incarnata dal
sogno-volo alla credibilità per utopie di cambiamento.
Da
poeta a Fotografo, la sua intenzionalità immaginifica e documentaristica
cattura con l’obiettivo, inquadrature di percorsi studiati in sintonia con le
coordinate poetiche, come l’ultima mostra antologia che ritrae i volti
dell’amata Firenze, tra mito e quotidianità, “FIRENZE FOTO-GRAFIE” presso il
Circolo degli Artisti “Casa di Dante”.
L’incontro
dunque del 23 novembre u.s. al Palazzo del Pegaso, insieme alla presentazione
della nuova Raccolta “Eratoterapia”, ha inteso rendere festa ai quindici anni
di attività artistica di Roberto Mosi, per i molteplici versanti illustrati
dagli interventi delle relatrici e nel prestigioso saluto reso dal Presidente
dell’Assemblea Tosca, Eugenio Giani.
Il
resoconto dell’incontro è stato ripreso dal contributo di Silvia Ranzi, critico
letterario.
Il
contributo di Silvia Ranzi si conclude:
“Auguriamo
a Roberto Mosi, facendo nostre le parole di Giosuè Carducci, di custodire il
ruolo di “… sacerdote de l’augusto vero, / vate de l’avvenire” Da Giambi ed epodi), nell’alleanza
evocativa e persuasiva tra Letteratura ed Arti visive nel rito persistente w
vitale della Memoria o “MNEMOSINE”, madre delle nove Muse.
“…
rimangono i colori, la musica /delle parole/ tengo fermo il timone/ nel mare aperto”.
(Dalla
poesia “Lupo solitario”)
Silvia Ranzi
Si
sono uniti – nel quindicinnale dell’attività - gli auguri, fra gli altri, di
Mariella Bettarini, Sonia Salsi, Simonetta Lazzerini Di Florio, Umberto Di
Florio,