Il
Sentiero Rilke in Toscana: Firenze e Viareggio
Il percorso segue le
indicazioni fornite da Il diario fiorentino e tiene conto delle
considerazioni svolte dalla presente pubblicazione. Può essere compiuto in due
giorni, il primo dedicato a Firenze e il secondo a Viareggio; il primo è un
percorso a piedi, agevole, con varie soste, il secondo prevede spostamenti in
bicicletta e con mezzi pubblici.
Firenze
Si
parte dal giardino Demidoff sul lungarno Serristori, situato a fianco del
palazzetto, al n.25, presso il Ponte alle Grazie, dove il 15 aprile 1898 arrivò
Rainer Maria Rilke; vi soggiornò per tre settimane nell’appartamento aperto su
un’ampia terrazza, al terzo piano. La lapide, un po’ annerita sopra il portone,
ricorda la circostanza. Nel giardino sarà posto un cartello informativo con la
mappa del sentiero e le indicazioni per collegarsi alla piattaforma digitale.
Il
giardino Demidoff, a fianco del fiume, è un punto-panorama aperto sul centro di
Firenze, dal Ponte Vecchio, al Palazzo della Signoria, alla chiesa di Santa
Croce, al ponte San Niccolò (cap. IV L’arrivo a Firenze, V La terrazza delle
meraviglie; per il Diario[1]
il riferimento è dalle prime pagine a p. 77.
La prima parte del percorso riprende l’incontro
del giovane con la città la prima sera dell’arrivo a Firenze (cap. IV L’arrivo
a Firenze; Diario pp. 59 e succ.): lungarno Torrigiani, Ponte Vecchio,
Piazza della Signoria, Loggia dell’Orcagna, piazzale degli Uffizi e le statue
dedicate a personaggi che dettero vita alla stagione del Rinascimento.
Segue la visita alla Galleria degli
Uffizi, alle sale dedicate al Primo Rinascimento, con attenzione particolare
alle opere di Sandro Botticelli,
Fra Angelico, Benozzo Gozzoli, Fra
Bartolomeo, Luca della Robbia (cap. XVI Gli artisti
della primavera; Diario pp. 183 e succ.).
I
palazzi storici: visita al Palazzo Strozzi (cap. X Le pietre dei palazzi; Diario
pp. 67 e succ.).
Al
Palazzo Medici Riccardi, visita alla Cappella dei Magi con la “Cavalcata dei
Magi” dipinta da Benozzo Gozzoli (Cap. Gli artisti della primavera; Diario pp.
157 e succ.).
Museo
di San Marco e l’Annunciazione di Beato Angelico (cap. XVI Gli artisti
della primavera; Diario pp. 239 e succ.).
I Putti
di Andrea della Robbia all’Istituto degli Innocenti, Piazza della SS.
Annunziata (cap. XVI Gli artisti della primavera; Diario pp. 253 e
succ.).
Il
cortile del Museo del Bargello (cap. X Le pietre dei palazzi; Diario p.
75).
L’ultima
parte del percorso: dal ponte alle Grazie, Porta San Niccolò, scalinata per il
Piazzale Michelangelo, Abbazia di San Miniato al Monte: punto-panorama, vista
sulla città, il fiume che s’infiamma dei colori più accesi al tramonto,
l’anello delle colline, i paesi sparsi sulle pendici, visitati da Rilke nel
corso del soggiorno fiorentino (cap. I Firenze, la musa, V La terrazza delle
meraviglie, IX Firenze non si offre facilmente, X Le
pietre dei palazzi; Diario: pp.42 e succ., pp. 75 e succ.).
A nord-ovest sullo sfondo del paesaggio, seguendo il corso dell’Arno, si vedono
nelle belle giornate il profilo azzurro dei monti della Lucchesia e delle cime
delle Alpi Apuane: oltre vi è la Versilia e la distesa del mare, i venti della
costa che arrivano ad investire, con i loro effetti benefici e i loro profumi,
le colline fiorentine.
Viareggio
Il
secondo giorno è dedicato alla scoperta di Viareggio e della Versilia seguendo
la seconda parte del Diario scritta da Rilke dopo che, improvvisamente,
si trasferisce da Firenze a Viareggio, a metà del mese di maggio 1898.
Sulla
strada per Viareggio ci fermiamo a Pisa. Escursione al Camposanto di Pisa, in
piazza del Duomo, per visitare il monumento e le opere di Buffalmacco e Benozzo
Gozzoli (cap. XI La fuga selvaggia a Viareggio; Diario pp. 241-243).
A
Viareggio, una sosta in piazza Santa Caterina dove era l’hotel Firenze, nella
villa Rigutti, prima che venisse demolita per la nuova urbanizzazione
dell’area: qui soggiornò Rilke e compose il primo nucleo dell’opera “La
principessa bianca” (cap. XII Il mare; Diario pp. 191 e succ.).
La
Passeggiata di Viareggio, il lungomare di tre chilometri, costellato di edifici
in stile Liberty, negozi, ristoranti e caffè, accessi ai bagni: di particolare
rilievo il Gran Caffè Margherita, lo Chalet Martini, l’accesso del Bagno Balena
(cap. VII Monaco e il trionfo dello Jugendstil, XII Il mare)
Il
porto di Viareggio e il molo: lo spettacolo della vita del porto, dei lavori
nella darsena, del movimento delle barche che si rinnova ogni giorno, come lo
descrive Rilke nelle pagine del Diario (XIII cap. XII Il canto delle
fanciulle; Diario pp. 247 e succ.).
Il
mercato e il vecchio centro di Viareggio: visita nel ricordo della corsa in
carrozza di Rilke per gli antichi vicoli (cap. XIII Il canto delle fanciulle; Diario
p. 245)
Dalla
Darsena alla deserta spiaggia di levante, al sentiero nella pineta: inseguendo
il ricordo dei bagni di mare e dei canti delle fanciulle di Viareggio (cap. Il
canto delle fanciulle; Diario pp. 245 e succ.).
Al
ritorno sosta a Lucca: visita al Duomo e al Palazzo Pubblico per visitare le
opere di Fra Bartolomeo.
[1]
Per la numerazione delle pagine del Diario, il riferimento è sempre al
libro: R. M. Rilke, Il diario fiorentino, BUR, Milano 1981; a cura di
Giorgio Zampa.
Il Sentiero Rilke in Toscana:
RispondiEliminaFirenze e Viareggio
Il percorso segue le indicazioni fornite da Il diario fiorentino e tiene conto delle considerazioni svolte dalla presente pubblicazione. Può essere compiuto in due giorni, il primo dedicato a Firenze e il secondo a Viareggio; il primo è un percorso a piedi, agevole, con varie soste, il secondo prevede spostamenti in bicicletta e con mezzi pubblici.
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